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Camisano Vicentino

Area sgambamento cani: si paga un biglietto e scoppia il caso

La corsa del cane? Si paga, se fatta nell’area pubblica adibita a tale scopo. Succede a Camisano e la circostanza scatena il dibattito.
È corretto pagare per far passeggiare e correre il proprio cane in un’area pubblica ad hoc? È quello che si sono chiesti alcuni amanti degli amici a quattro zampe in riferimento alla nuova area di sgambamento cani di Camisano, inaugurata a inizio marzo in via Antica Olimpia, nelle vicinanze dal laghetto Margherita. Alcune segnalazioni arrivate nei giorni scorsi al Giornale di Vicenza criticano la scelta, presa dal Comune, di rendere la zona accessibile solo alle persone munite di un apposito badge, al contrario di molte altre aree del Vicentino ad accesso libero.
L’area, di 2.500 metri quadrati, di proprietà comunale, è gestita dall’associazione camisanese Happy Pet che, in un’apposita zona ad accesso limitato, svolge anche attività di pet therapy. La realizzazione dell’area, prima inutilizzata e ora ripulita e recintata, è costata 45 mila euro, grazie anche al contributo di alcuni sponsor. Come detto, per accedervi, è necessario essere in possesso di un badge del costo di 15 euro (8 euro dal secondo anno), che permette così un monitoraggio delle entrate e delle uscite. Una modalità di accesso ritenuta da qualcuno inusuale, e non comune ad altre aree dedicate ai cani presenti in Comuni vicini: ne è un esempio l’area di sgambamento cani di Torri di Quartesolo, ad accesso libero, situata all’interno del parco Baden Powell, lungo via Borsellino.
Rispedisce al mittente le critiche e difende la scelta del Comune Stefano Borgo, assessore con delega alle aree verdi: «Abbiamo preso questa decisione perché nelle altre aree di sgambamento cani se succede qualcosa ci va di mezzo il Comune - commenta -. Mi sono confrontato con altri Comuni in merito alle loro aree, e in quelle ad accesso libero ci sono spesso problemi perché non si sa mai chi entra e chi esce. Ad esempio c’è chi lascia sporco o non raccoglie le deiezioni dei cani. Quindi noi abbiamo fatto questa scelta. Così chi accede all’area è assicurato, e inoltre registriamo il cane, che deve essere a posto con il microchip e le vaccinazioni. Se il cane non è a posto, il badge non viene dato. Questa è una lamentela ridicola». Il possesso del badge, dunque, consente un maggior controllo dell’area da parte del Comune. «Se succede qualcosa all’interno dell’area e arriva una segnalazione, noi vediamo subito chi c’era dentro in quel momento, e abbiamo numero di cellulare e indirizzo mail del proprietario del cane. Abbiamo consultato i veterinari e anche loro ci hanno detto che questa è la linea perché l’area non crei problemi. Poi stiamo parlando di 15 euro, non di 150, e 8 dal secondo anno». Soldi che, precisa Borgo, non entrano nelle casse del Comune, ma che «vanno all’associazione che gestisce l’area, che poi paga l’assicurazione e attiva i badge. L’area al Comune non costa niente e non c’è lucro».
In un mese e mezzo sono stati consegnati circa un centinaio di badge e a breve «verranno installate le fontanelle d’acqua - conclude l’assessore -. Siamo contenti della risposta positiva di chi frequenta l’area, molti vengono da fuori Camisano e addirittura da fuori provincia».

Marco Marini

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