<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Alpini in festa per i 65 anni Ma il paese rimane “freddo”

L’adunata alpina a Montegalda, nei 65 anni del gruppo.  GREGOLINLa sfilata in paese dove ha sede uno dei gruppi più folti dei Berici.  A.G.
L’adunata alpina a Montegalda, nei 65 anni del gruppo. GREGOLINLa sfilata in paese dove ha sede uno dei gruppi più folti dei Berici. A.G.
L’adunata alpina a Montegalda, nei 65 anni del gruppo.  GREGOLINLa sfilata in paese dove ha sede uno dei gruppi più folti dei Berici.  A.G.
L’adunata alpina a Montegalda, nei 65 anni del gruppo. GREGOLINLa sfilata in paese dove ha sede uno dei gruppi più folti dei Berici. A.G.

Montegalda stava ancora dormendo ieri mattina, quando gli alpini si radunavano per la 52a volta dinnanzi al monumentale municipio per l’Adunata della zona Riviera Berica. Appuntamento storico per le penne nere di Montegalda-Montegaldella (300 tesserati, tra i più folti gruppi del Basso Vicentino), nati come gruppo 65 anni fa, il cui anniversario coincide con il centenario dell’Associazione Nazionale. Una terna di date, per una tre giorni tutta all’insegna del Tricolore, con una sequela di eventi iniziati venerdì nelle scuole con la consegna del tricolore. In serata, lo spettacolo rievocativo sulla Prima Guerra Mondiale. Sabato la rassegna di cori Ana, “Amici Miei” di Montegalda e “Coro Alpino” di Lumignano. Ieri la conclusione, con l’Adunata, la sfilata, la messa e il pranzo sociale. Non c’era però il paese in festa, com’era negli anni gloriosi delle grandi adunate alpine, con migliaia di penne nere sfilanti tra due ali di persone che le applaudivano. E’ questo il segno più marcato del passaggio generazionale che gli stoici alpini sembrano ormai rassegnati. Ci si appella dunque al ritorno della “naja”, come è stato ripetuto ieri durante i discorsi ufficiali delle autorità presenti, per rimpinguare le file sempre più rade. Chi resta però tiene su lo spirito di compagnia: «Non siamo qui per chiedere, ma per ricordare» era scritto in uno degli storici striscioni verdi appesi ai balconi delle case. «Alpini che restano l’identità “pulita” di un paese - come ha sottolineato dal palco, il presidente del gruppo di Montegalda e Montegaldella, Marcello Splendore -, che si affida ai valore dei suoi volontari con la penna nel cappello, sempre pronti verso le necessità della comunità». Ad aprire la sfilata lungo via Marconi, una storica jeep coi “veci” arditi novantenni, fondatori del gruppo delle penne nere: Pasquale Cavaliere e Giuseppe Beccardi, in compagnia del padovano Giuseppe Barsotti. Ha scelto invece di sfilare a piedi, come suo solito, l’altro “simbolo” storico di Montegalda: l’alpino Furio De Bovolini, che nel 1953 istituì il gruppo di Montegalda-Montegaldella. A 92 anni, vanta di aver partecipato dal 1954 al 2009 a tutte le adunate nazionali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Gregolin

Suggerimenti