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È assolto
dall’evasione fiscale
con la birra

È uscito a testa alta dal tribunale Alfredo Ceola Graziadei. L’imputato, 76 anni, residente a Soave nel Veronese, è stato assolto dal giudice Carli perchè il fatto non costituisce reato.

L’imputato, difeso dall’avv. Fiorini, era accusato di non aver pagato le accuse su alcune forniture di birra, evadendo il versamento all’erario, per quasi 11 mila euro. I fatti contestati sarebbero avvenuti nel febbraio 2011, quando Ceola Graziadei era amministratore della ditta “Dial srl” con sede a Montegalda in via Ponzimiglio. In base a quanto contestato dalla procura, la società, allo scopo di sottrarsi al pagamento dell’accisa sull’alcol e sulle bevande alcoliche riceveva due forniture di birra dall’azienda francese “Brasserie Champigneulles sas” in regime di sospensione d’accisa, pur non rientrando fra coloro che vi erano legittimati. Il fatto, per il giudice, è avvenuto, ma mancava l’elemento psicologico del reato: nel giro di qualche anno, la “Dial” aveva acquistato birra in 294 occasioni dai francesi, e aveva sempre pagato; in questi due Ceola era convinto che avessero pagato i francesi, e l’errore non integra il reato penale.

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