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Bilancio Vinitaly:

Bricolo: «97mila presenze e oltre 30mila operatori stranieri. Battaglia vinta da tutta Verona»

La diretta con i vertici di Veronafiere: Maurizio Danese e Federico Bricolo
Federico Bricolo (sx) e MAssimo Mamoli
Federico Bricolo (sx) e MAssimo Mamoli
Presidente di VeronaFiere Federico Bricolo intervistato da Massimo Mamoli

Ultimo giorno di Vinitaly ed è tempo di bilanci anche per questa 56ª edizione. A Casa Athesis sono quindi ospiti i vertici di VeronaFiere, l'amministratore delegato Maurizio Danese e il presidente Federico Bricolo, per fare il punto di questi quattro giorni di esposizione.

Il direttore Mamoli: «Tempo bilanci, più 30 per cento di operatori esteri. I numeri danno ragione al lavoro che avete fatto...»

Bricolo: «Dopo il Covid ci siamo detti "andiamo all'estero a riprenderci i compratori". Era la cosa più importante, abbiamo fatto il giro del mondo e siamo riusciti a portare top buyer importanti. Vinitaly si conferma ancora la fiera più importante, ma anche quella che riesce a dare l'immagine migliore del vino perché qui c'è una grande festa, grande entusiasmo. Tante trattative che iniziano in quartiere finiscono poi in centro, la sera, al ristorante. È tutta Verona che ha vinto questa battaglia».

«Il vino è sotto attacco perché si vuole spostare l'attenzione su altre battaglie e allora bisogna rispondere. La politica presente qui in Italia ha dimostrato il grande sostegno al vino e a Vinitaly, c'è davvero bisogno, in questo momento, di difendere questo comparto e siamo riusciti a mettere tutti nelle condizioni migliori per farlo», prosegue Bricolo.

«La qualità del vino italiano continua a migliorare, i produttori italiani non si sono seduti, non si sono accontentati, hanno continuato a lavorare», aggiunge il presidente. «Abbiamo fatto una masterclass mettendo a confronto 5 vini francesi con 5 vini italiani e non c'è alcuna paura del confronto, si tratta solo di far capire  la grande qualità del vino italiano al consumatore».

«Sostenibilità? C'è una sostenibilità ambientale, con una cura ormai maniacale del vigneto e poi c'è anche una sostenibilità sociale perché nelle cantine ormai si lavora come in una famiglia. Anche le parole del nostro vescovo, che ci ha portato a conoscere il Papa, hanno sottolineato questa situazione. Lo stesso Papa Francesco ha rimarcato l'importanza della responsabilità di questo dono che è il vino».

 

Danese - Grande successo anche per la piattaforma

Danese: «Grande successo anche per la piattaforma Vinitaly Plus»

L'amministratore delegato di Veronafiere, Maurizio Danese, traccia il bilancio dell'edizione numero 56 di Vinitaly a Casa Athesis, intervistato dal caporedattore de L'Arena, Luca Mantovani. Si tratta di un bilancio estremamente positivo.

 «Un terzo delle presenze sono dall'estero, primi dagli Stati Uniti con un +8 per cento, poi Germania, Regno Unito, Cina e Canada (+6%). In aumento anche i buyer giapponesi (+15% tutti in crescita», spiega Danese. «Le aziende sono qui per fare business, la nostra piattaforma Vinitaly Plus, dove sono presenti tutte le aziende vinicole, l'anno scorso ha registrato 11mila appuntamenti reali,  quest'anno ha superato le 20mila presenze.»

E precisa: «Un Vinitaly sempre più internazionale, la piattaforma serve al buyer a crearsi l'appuntamento digitale ma poi si trasformano in incontri reali. Le fiere sono investimenti importanti per le aziende quindi il nostro obiettivo è che il costo contatto sia il più basso possibile e che i contatti creino business».

E aggiunge: «Anche la scelta di Vinitaly and the city è stata vincente perché ha portato 50mila presenze in città, un evento che aiuta a conoscere le tendenze, soprattutto tra i giovani, parlando di vino ma in appuntamenti culturali e gastronomici.  Una situazione che è piaciuta molto e che ci è stata chiesta anche in altre regioni».

E conclude: «Chiudiamo stasera ma abbiamo già le valigie pronte per altri appuntamenti in giro per il mondo e per la prima volta saremo a Chicago, prima fiera permanente di vino italiano negli Stati Uniti».

 

I numeri

Vinitaly archivia oggi la 56ª edizione con 97mila presenze. In leggero incremento gli operatori esteri da 140 paesi a quota 30.070 (31% sul totale), di cui 1200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 nazioni selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.

Bilancio positivo anche per Vinitaly Plus, la piattaforma di matching tra domanda e offerta con 20mila appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per il fuori salone Vinitaly and the city, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%). La 57^ edizione si terrà a Veronafiere dal 6 al 9 aprile 2025.

Cresce il numero degli operatori stranieri

Sul fronte delle presenze estere a Vinitaly 2024, gli Stati Uniti si confermano in pole position con un contingente di 3700 operatori presenti in fiera (+8% sul 2023). Seguono Germania, Uk, Cina e Canada (+6%). In aumento anche i buyer giapponesi (+15%).

Gli appuntamenti all'estero

Chiuso Vinitaly, si confermano i primi appuntamenti del calendario estero: Wine to Asia (Shenzen 9-11 maggio 2024); Vinitaly China Roadshow, Shanghai, Xian, Guangzhou (2-6 settembre 2024); Wine South America a Bento Gonçalves (RS) Brasile (3-5 settembre 2024); Vinitaly USA (Chicago 20-21 ottobre 2024); Vinitaly @ Wine Vision (Belgrado 22-24 novembre 2024).

 

Giorgia Cozzolino