<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Vinitaly 2024

L’alfabeto del 56° Vinitaly, dall’Amarone alla generazione Z

di Laura Zanoni
I giovani consumatori di vino dettano i trend e orientano i consumi FOTO MARCHIORI
I giovani consumatori di vino dettano i trend e orientano i consumi FOTO MARCHIORI
I giovani consumatori di vino dettano i trend e orientano i consumi FOTO MARCHIORI
I giovani consumatori di vino dettano i trend e orientano i consumi FOTO MARCHIORI

 

Il lessico del vino. Non quello tecnico, delle degustazioni, soggetto a un’evoluzione continua per incontrare il grande pubblico, ma quello dei temi dibattuti durante questa edizione di Vinitaly. Lettera per lettera.
A partire dalla A: quella di Amarone, l’eccellenza della produzione veronese che non passa di moda. Ma la A è anche quella di alcol: con la gradazione alcolica devono fare i conti tutti i vini, in particolare i rossi, che intercettano più facilmente i gusti degli adulti, dai 35 anni agli ultra 65enni.
B come biologico: questo tipo di produzione è sempre più preponderante, rappresentando il richiamo alla sostenibilità non più recepita solo come una moda, ma necessità.
C di cambiamento climatico, che interessa sempre più vaste aree di produzione richiedendo un adeguamento nelle tecniche di coltivazione, irrigazione e produzione.

Leggi anche
Istituzioni e protagonisti del vino, Casa Athesis «autentica bussola» al Vinitaly


D come dealcolati: è il dibattito più acceso e riguarda la possibilità di sottrarre alcol, del tutto o in parte, ai vini. Con una differenza tra i mercati stranieri e quello italiano: il nostro ancora non può produrre il «No e low alcol» nei propri stabilimenti. E un’avvertenza corale: meglio non chiamare «vino» questi prodotti.
E di export: il valore di quello vitivinicolo italiano è di quasi 8 miliardi di euro, ma attenzione ad alcuni mercati in frenata.
F come frodi, comprese quelle che riguardano le Doc e le Ig: ora trovano un nemico nell’intelligenza artificiale, che sarà in grado di smascherare i truffatori.
G come giovani, la nuova fascia dei consumatori in aumento del 5% in vent’anni, che modifica gusti e trend.
H come gli hotel pieni di Verona e provincia (e province limitrofe) nei giorni della manifestazione.
I come intelligenza artificiale che raggiunge la lavorazione in vigna, in cantina, le fasi di imbottigliamento e i processi produttivi.
L come legge: al via la revisione della Pac, la politica agricola comune dell’Unione europea, che prevede alcune semplificazioni.
M di Made in Italy, di cui il vino è ambasciatore. Ma anche come Mixology, la creazione di cocktail e bevande a base di vino, altri alcolici, erbe.
Nutrizionale: è l’aggettivo dell’etichetta che deve riportare l’indicazione di calorie e ingredienti, il cui obbligo è già in vigore.
O di Osservatorio di Vinitaly, che ha effettuato lo studio sulla perdita di Pil che ci sarebbe senza il vino in Italia.
P di proibizionismo, la tendenza a limitare molto i consumi di alcol da parte di Paesi dell’Unione Europea (ad esempio con le etichette irlandesi sulla pericolosità del prodotto) ma anche in America.

Leggi anche
Danese: «Grande successo per la piattaforma Vinitaly Plus, dove gli incontri virtuali diventano reali»


Q come qualità che cercano i consumatori: per il 96% degli italiani il vino tricolore la rappresenta.
R come resilienza del mondo del vino alle fasi difficili, come quella del covid, che ha frenato i consumi, e la situazione geopolitica che blocca alcuni mercati.
S come sostenibilità, elemento fondamentale della coltivazione e della produzione.
T sono le tecnologie che stanno innovando rapidamente il mondo produttivo, dal vigneto alla cantina fino alle linee di imbottigliamento.
U come Unione europea e legge sulle etichette: arrivano quelle nutrizionali, che dovranno riportare calorie ed ingredienti.
V di vite: la superficie coltivata in Italia si è ridotta di poco (5%) dal 2010, con un balzo degli ettari per azienda.
Z come «generazione Z», quella delle persone nate tra gli anni Novanta e il 2010 circa, che stanno riorientando i consumi.