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MUSICA

La Bassano degli anni ’70 in un documentario revival

Tra gli altri eventi la suite elettronica di Cignoli e Insana e progetti di artisti internazionali
Bassano Settanta Attesa per il documentario di Gottin e Salomon
Bassano Settanta Attesa per il documentario di Gottin e Salomon
Bassano Settanta Attesa per il documentario di Gottin e Salomon
Bassano Settanta Attesa per il documentario di Gottin e Salomon

Suoni, ma anche immagini, nel programma di B.Motion musica, la sezione conclusiva del festival nel festival che Operaestate dedica ai linguaggi contemporanei. Uno dei momenti più attesi dell’edizione in programma a Bassano tra il 31 agosto e il 3 settembre è, infatti, la proiezione di “Bassano Settanta – La musica e tutto il resto”, lungometraggio diretto e sceneggiato dal giovane Edoardo Gottin con la collaborazione di Giorgio Salomon, esperto di musica sperimentale e collezionista di dischi rari. In programma sabato 3 settembre nella sala Chilesotti del museo civico, il film racconterà una Bassano inedita, aprendo una pagina sul costume di mezzo secolo fa, grazie alle testimonianze di artisti e collezionisti come Claudio Brunello, Carlo Casale o lo stesso Salomon, solo per citarne alcuni. Figure che hanno vissuto in prima persona queldecennio e che ancora oggi animano la vita sociale e culturale della città. In un cartellone che dopo due anni di pandemia torna a guardare oltreconfine e offre complessivamente otto appuntamenti, si segnala mercoledì 31 agosto al chiostro del museo civico un altro momento nel quale le immagini avranno un ruolo di primo piano. Si tratta di “Allegory of Earth and Water” con la chitarrista e compositrice Silvia Cignoli, in abbinamento all’artista visivo Salvatore Insana. I due, nella suite elettronica, si concentreranno sulle atmosfere generate dagli elementi naturali «come preziosi enigmi – spiegano – tra il sublime e l’imponderabile». Artisti e formazioni internazionali nei giorni successivi. Giovedì 1° settembre il collettivo “Razen” in arrivo al museo da Bruxelles con la loro musica ricavata da strumenti a corda e a fiato e caratterizzata da un intreccio tra suoni etnici, minimalisti e antichi; venerdì 2, a S. Giovanni, il sassofonista statunitense, italiano d’adozione, Dan Kinzelman. Con il suo progetto “Unfall”, Kinzelman partirà dal jazz per proporre esplorazioni sonore basate sul contrasto e sulla rielaborazione di linguaggi musicali diversi. Di nuovo sax, infine, sabato 3, con il norvegese Bendik Giske, impegnato al chiostro del museo nella non facile sfida di dare forma al concetto di caos attraverso la riproduzione con uno strumento acustico dei loop della musica elettrnica. •. L.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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