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IL PROGRAMMA

Il bicentenario di Canova ispira anche la danza

Dal 22 al 24 luglio una fitta serie di spettacoli indaga i rapporti con lo scultore

Saranno l’arte e la biografia di Antonio Canova, lo scultore simbolo del neoclassicismo, a fare da filo conduttore del cartellone di danza che prenderà forma a Bassano con lo slogan “Dedicato a Canova” sotto le insegne di Operaestate festival, in occasione del bicentenario della morte dell’artista. Il cartellone canoviano sarà articolato nel fine settimana dal 22 al 24 luglio, in un percorso generato da una ricerca sulle opere, sui diari e sugli album dello scultore custoditi nei musei bassanesi. Opere e documenti che Operaestate porterà nel cuore della città, attraverso coreografie e altre attività che coinvolgeranno i cittadini. Si comincerà con la riflessione sull’opera canoviana a cura di compagnie italiane e internazionali, attraverso titoli inediti o attraverso la rilettura di creazioni riviste per l’occasione. È il caso di Aterballetto, che il 22 luglio al teatro al castello “Tito Gobbi”, presenterà due titoli come “Shoot me” dell’italiano Diego Tortelli e “Secus” dell’israeliano Ohad Naharin. Il primo sarà concepito come un “concerto-balletto” in chiave contemporanea nel quale la danza si accompagnerà al rock e alle parole di libertà di Jim Morrison; il secondo, tra suggestioni elettroniche e melodie etniche, darà forma coreografica a una serie di emozioni, tra le quali gioia, vulnerabilità, paura, innocenza e rabbia. Ancora Aterballetto, il giorno successivo in piazza Libertà, con “Microdanze Re-enactment”, antologia di brevi coreografie ispirate a Canova e concepite per essere danzate in uno spazio pubblico. Sempre il 23 luglio, al teatro Remondini, la compagnia “Kor’sia”, in “Igra”, rifletterà su un patrimonio coreografico importante come quello dei balletti russi d’inizio Novecento. Lo farà attraverso una versione di “Jeux” di Vaclav Nižinskij ambientata in un campo da tennis e osservata in un dialogo speciale tra presente e passato da sculture che, proprio come statue neoclassiche, si porranno da custodi silenziose di epoche, stili e opere . Anche il collettivo “Giulio e Jari” di Giulio Petrucci e Jari Boldrini riprenderà un ideale e una tecnica classici, vale a dire il passo a due, indagandolo, analizzandolo e ricostruendolo in forma contemporanea in “Pas des deux/ Canova”, il 24 alla chiesa di S. Giovanni. Nella stessa giornata al teatro al castello, “Promise”, di Sharon Eyal che per la compagnia tedesca TanzMainz indagherà le relazioni tra personaggi sconosciuti che abiteranno il palcoscenico, nuovamente come statue neoclassiche, in una creazione in cui i diversi sentimenti sfumeranno in una nuvola di musica elettronica. Numerosi anche i processi creativi pensati per coinvolgere direttamente i cittadini. Dalle camminate coreografiche “Canova Walk: Choices” del giovane gruppo di artisti “Base9”, che il 22 e il 24 porterà il pubblico alla scoperta dei luoghi canoviani, ai due progetti di comunità firmati dai coreografi Beatrice Bresolin e Marco D’Agostin. La prima, in “L’oro (versione Canova) ” inviterà a riscrivere il concetto di bellezza sui canoni cari allo scultore di Possagno in una danza creata sabato 23 e domenica 24 con cittadine di ogni età,; il secondo, dal 22 al 24, in “Scrivere lettere è sempre pericoloso” a riscoprire il valore di un carteggio privato, sul modello di quanto fece Canova, attraverso lettere contenenti istruzioni per una coreografia che andrà in scena senza che i partecipanti si siano incontrati prima. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lorenzo Parolin

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