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Nel “Risveglio di primavera” portano in scena un testo tratto del libro di Frank Wedekind, in cui l’adolescenza è il tema centrale

Il 26 settembre alle 21 al Teatro Remondini a Bassano

Nel Risveglio di primavera i giovani attori di PEM, guidati da Gabriele Vacis, portano in scena l’omonimo testo di Frank Wedekind che racconta con un’intensità ancora oggi intatta la censura e l’oppressione che il mondo degli adulti proietta sugli adolescenti e dove si guarda alle giovani generazioni come una speranza da salvaguardare e da trattare con rispetto, senza nascondere loro le bellezze della vita, comprese l’affettività e la sessualità. E scopriamo che nei quattordicenni di fine ‘800 si ritrovano gli stessi dolori dei quattordicenni di oggi, e che la società di ieri come quella di oggi è incapace di educare al sentimento.

«In Risveglio di primavera ci sono Moritz, Melchior, Wendla, Hänschen, Ilse, Martha, quattordici anni a testa. E intorno a loro c’è una generazione che non sa di essere persa. Come tutte le generazioni di adolescenti. Gli adulti sono muti, non hanno le parole per reggere il cambiamento in arrivo, e quando parlano non sanno cosa dire. I ragazzi sentono il loro corpo cambiare, ma non ci sono maestri che possano insegnare come si fa a sopravvivere. Così il sesso, lo stupro, l’aborto, l’omosessualità e il suicidio vanno a braccetto con i compiti di matematica, i nastri rosa da passare nelle camicie, i nontiscordardimé da cogliere al fiume. 
È una “tragedia di ragazzi” e in questa tragedia si riflettono gli spettri di un Novecento che stava arrivando ma anche quelli del nostro millennio, che protrae all’infinito le adolescenze».  (Gabriele Vacis)

 

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