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Trump: «Siete un esempio per la Nato»

Il presidente Usa Trump in visita a Varsavia stringe la mano al presidente polacco Duda
Il presidente Usa Trump in visita a Varsavia stringe la mano al presidente polacco Duda
Il presidente Usa Trump in visita a Varsavia stringe la mano al presidente polacco Duda
Il presidente Usa Trump in visita a Varsavia stringe la mano al presidente polacco Duda

Donald Trump è stato accolto a Varsavia da una folla che lo acclamava, sventolando bandierine polacche e americane e mostrando grandi ritratti del presidente statunitense. È stato anche interrotto dal pubblico che ha cominciato a scandire il suo nome, durante il discorso nella piazza Krasinski della capitale, luogo simbolo della rivolta del 1944 contro l’occupazione nazista. Nessuna sorpresa dall’accoglienza tributatagli, visto che Trump ha scelto come primo ospite europeo un governo «amico», con cui condivide molte posizioni: da quelle contro l’immigrazione sino allo scetticismo sul cambiamento climatico (la Polonia è il maggior produttore europeo di carbone).

Oltre a elogiare (come previsto) Varsavia per il suo ruolo in Europa, e il coraggio e la forza dei polacchi nel difendere e riconquistare la loro libertà nel ’900, Trump ha affrontato lo spinoso tema della Russia. Mosca, ha dichiarato Trump, deve «mettere fine ai comportamenti destabilizzanti in Ucraina e in altri luoghi, e cessare il suo sostegno a regimi ostili tra cui Siria e Iran». Invece, ha detto, la Russia «si unisca alla comunità delle nazioni responsabili nella nostra lotta contro i nemici comuni e in difesa della civiltà».

Una bordata diretta, poi ricomposta al G20 di Amburgo, dove è tornato a fare l’amico di Putin. Ma a Varsavia Trump è tornato su (almeno) altri due punti della questione russa. Il primo, nella conferenza con l’omologo Andrzej Duda, affermando che Mosca e «altri Paesi» hanno interferito, o potrebbero averlo fatto, nelle elezioni presidenziali del 2016. Il secondo, a proposito dell’energia: «Vogliamo garantire l’accesso a nuove fonti di energia, perché la Polonia e i suoi vicini non siano mai più ostaggio di un solo fornitore». Vale a dire, appunto, la Russia. E ha aggiunto che «l’America non vede l’ora di estendere la partnership con voi».

Come atteso, Trump ha poi parlato di Nato, cambiando toni rispetto a quelli cui aveva abituato gli alleati. Non li ha più attaccati, ma ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti per l’Alleanza. Il riferimento è all’articolo 5, che prevede il mutuo impegno alla difesa collettiva in caso di attacco a uno Stato membro. In parallelo è stato più morbido sulla questione della spesa dei partner per la difesa. Definendo «un esempio» la Polonia che destina alla difesa il 2% del Pil, soglia minima stabilita e da pochi rispettata, ha aggiunto che ora «migliaia e migliaia di milioni» stanno entrando nelle casse della Nato, versati dagli alleati che sino ad ora non rispettavano «gli impegni economici».

Trump non ha dimenticato la Corea del Nord. Gli Usa stanno pensado a «una risposta dura», ha detto, esortando le altre nazioni a mostrare al dittatore Kim Jong-Un che ci saranno conseguenze se persevererà con il suo programma di armamenti e nucleare.

Agnese Gazzera

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