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SVOLTA DEL CILE
ORA LE DONNE POSSONO ABORTIRE

La manifestazione davanti alla Corte Costituzionale dei cileni contrari all’aborto. ANSA/AP PHOTO/ESTEBAN FELIXGiovani manifestano davanti alla sede della Corte Costituzionale
La manifestazione davanti alla Corte Costituzionale dei cileni contrari all’aborto. ANSA/AP PHOTO/ESTEBAN FELIXGiovani manifestano davanti alla sede della Corte Costituzionale
La manifestazione davanti alla Corte Costituzionale dei cileni contrari all’aborto. ANSA/AP PHOTO/ESTEBAN FELIXGiovani manifestano davanti alla sede della Corte Costituzionale
La manifestazione davanti alla Corte Costituzionale dei cileni contrari all’aborto. ANSA/AP PHOTO/ESTEBAN FELIXGiovani manifestano davanti alla sede della Corte Costituzionale

Il Cile è forse il Paese dell’America Latina che da più tempo ha inserito la marcia della modernità. E che da questo cambio di mentalità ha tratto i progressi più significativi, dal punto di vista economico e politico. La democrazia non è più un valore in discussione e la dittatura di Pinochet, le cui cicatrici sociali non sono state comunque completamente rimarginate, sta entrando sempre più nei libri di storia e uscendo progressivamente dal dibattito dell’attualità. C’era ancora una legge, però, che teneva il Cile saldamente legato a una concezione intransigente dei valori religiosi, cara al Vaticano ma ritenuta da tutte le democrazie occidentali retrograda e liberticida, a prescindere dalla fede professata: il divieto totale e assoluto di qualsiasi forma di aborto.

Ai primi di agosto sia la camera bassa che la camera alta di Santiago avevano approvato una nuova legge, non certo paragonabile alla normativa in vigore nei principali Paesi occidentali ma sufficiente a togliere il Cile dall’elenco dei sette Paesi che vietavano completamente l’aborto. Ora le donne cilene potranno optare per l’interruzione della gravidanza in tre circostanze: in caso di rischio per la loro vita, di difetti congeniti nel feto che portano alla morte e in caso di stupro. A spingere con decisione verso questa svolta epocale per il continente sudamericano (gli altri sei paesi rimasti col divieto totale sono Nicaragua, El Salvador, Repubblica Dominicana, Suriname, Haiti e Honduras) è stata la presidente socialista Michelle Bachelet, ex pediatra, non credente, divorziata. In campagna elettorale aveva fatto della depenalizzazione dell’aborto una bandiera: «Oggi noi donne abbiamo recuperato un diritto essenziale che non avremmo mai dovuto perdere - ha commentato dopo l’ok del parlamento -: prendere decisioni quando viviamo momenti di dolore».

Le opposizioni tradizionaliste avevano fatto ricorso alla Corte Costituzionale e c’era una certa apprensione sulla decisione dei giudici, tenuto conto che nel 2008 la stessa Corte aveva respinto il provvedimento che dava l’ok alla contraccezione di emergenza. E nonostante i sondaggi registrassero il 70 per cento di pareri favorevoli alla legge da parte dei cileni, lo stop alla legge non era assolutamente da escludere. E invece stavolta è arrivato l’ok.

«Nonostante questi cambiamenti non siano certo da ritenere così clamorosi - hanno scritto sul New York Times Josè Miguel Vivanco e Veronica Undurraga, rispettivamente direttore della Divisione Americhe di Human Rights Watch e professore di diritto costituzionale all’Università Adolfo Ibanez - l’allentamento del divieto, proposto dalla presidente Bachelet già nel 2015, ha scatenato una forte resistenza da parte della Chiesa cattolica, dei gruppi evangelici e dell’opposizione di destra, il cui ricorso è stato respinto dalla Corte lo scorso 21 agosto».

L’argomento aborto è sempre scivoloso e finisce col riguardare le convinzioni personali di ciascuno. «Le persone - osservano però Vivanco e Undurraga - possono non essere d’accordo, a seconda delle posizioni morali, religiose o mediche, su quando la vita cominci davvero. Ma costringere le donne a proseguire la gravidanza quando rischiano la morte, o quando è frutto di una violenza è una posizione difficile da sostenere». E anche il cattolicissimo Cile ne ha preso atto.

Marino Smiderle

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