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Riapre il Munda
L’arte dell’Abruzzo
torna a splendere

Ha riaperto prima di Natale il MUNDA, Museo Nazionale d’Abruzzo nella nuova sede dell’ex Mattatoio comunale, completamente ristrutturata e ripensata per questa sua nuova funzione. Opere a lungo rimaste invisibili ora tornano in uno spazio museale voluto dal Ministero per dare un forte segnale di ripresa della città dopo il terremoto, in attesa del pieno recupero del Castello cinquecentesco, sede storica del Museo. A quasi sette anni dal terribile sisma che colpì l’Aquila il 6 aprile 2009, il Museo espone oltre cento opere a suo tempo esposte all’interno della Fortezza Spagnola. Il terremoto aveva inferto un duro colpo ai palazzi storici, le chiese e i monumenti crollati o inagibili; madonne e crocifissi lignei, santi in terracotta o in pietra scaraventati a terra dalla forza delle vibrazioni; dipinti su tela e tavole offesi dalla pioggia di calcinacci come mostrano le drammatiche sequenze del documentario Arte salvata. La nuova sede del Museo Nazionale d’Abruzzo è stata dotata di piastre antisismiche: ciascuna scultura ha un piedistallo di sicurezza pronto a oscillare alla minima vibrazione. Inoltre la struttura d’archeologia industriale è stata ristrutturata adottando un sistema di consolidamento innovativo (il metodo CAM). Tra le opere esposte reperti archeologici, sculture lignee e dipinti fino al XVIII secolo. Si ammirano nuovamente alcune delle più belle e antiche Madonne d’Abruzzo, come la Madonna di Lettopalena del XII secolo e la Madonna “de Ambro” della prima metà del XIII secolo, e capolavori come il Trittico di Beffi o il Cristo e l’adultera di Mattia Preti.

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