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Grandi megaliti
La Stonehenge
delle Alpi è ad Aosta

Oltre 6 mila anni di storia in 9.821 mq per un viaggio nel tempo dal Neolitico ad oggi: è quanto offre l'area megalitica di Saint-Martin-de-Corléans, ad Aosta, inaugurata dal sottosegretario ai Beni culturali, Ilaria Borletti Buitoni.Il sito - ribattezzato la Stonehenge delle Alpi per la sua importanza - presenta una stratificazione di sei metri con testimonianze che dalla fine del Neolitico, attraversano l'età del Rame, del Bronzo, del Ferro e Romana, per giungere al Medioevo e all'età Moderna. Nato come santuario con simulacri di culto, ha rivestito una funzione funeraria in cui spiccano imponenti monumenti costruiti con grandi pietre (megaliti) come il dolmen su piattaforma triangolare. Si può visitare anche un museo con reperti e sarà realizzato un centro di ricerca per l'archeologia preistorica e protostorica. Intorno al 2840 aC., un drappello di sacerdoti astronomi dall’Oriente si stabilì tra le montagne della Valle d’Aosta. Il metodo del radiocarbonio ha permesso di datare le tracce con discreta precisione. La parte più primitiva dei cerchi megalitici di Stonehenge, nel Regno Unito, risale al 3 mila aC., la più recente al 1600 avanti Cristo: allo stesso modo l’astronomia valdostana è tra le più antiche d’Europa e del mondo. La provenienza orientale, secondo gli archeologi Franco e Rosanna Mollo, è suggerita dal toponimo Cordile, che compare nella Tabula Peutingeriana “ad indicare una città sulla costa sud-orientale del Mar Nero, ad ovest di Trapezunte”. L’area di Corléans vide levarsi palizzate, 40 stele e dolmen. Un dolmen del 2400 a.C. è orientato astronomicamente.

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