<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Dieci domande
al governo Renzi

L’hotel Cristallo, 4 stelle, sequestrato dal prefetto di Verona per ospitarvi i richiedenti asilo. Situazioni analoghe sono diffuse in tutta Italia
L’hotel Cristallo, 4 stelle, sequestrato dal prefetto di Verona per ospitarvi i richiedenti asilo. Situazioni analoghe sono diffuse in tutta Italia
L’hotel Cristallo, 4 stelle, sequestrato dal prefetto di Verona per ospitarvi i richiedenti asilo. Situazioni analoghe sono diffuse in tutta Italia
L’hotel Cristallo, 4 stelle, sequestrato dal prefetto di Verona per ospitarvi i richiedenti asilo. Situazioni analoghe sono diffuse in tutta Italia

(...) Ho ripensato a questa scena, non meno angosciosa della prima, leggendo sull’Arena che il prefetto Salvatore Mulas, cioè il massimo rappresentante territoriale del governo e pertanto tenuto a eseguirne gli ordini, ha requisito l’hotel Cristallo, un 4 stelle, per alloggiarvi altri profughi in arrivo nella provincia scaligera. L’albergo è dotato di ogni comodità e vanta anche un attiguo ristorante di una certa rinomanza, Allo Scudo d’Orlando, che serve pesce e fino all’anno scorso figurava sulla guida Michelin. Chissà i salti di gioia dell’affezionata clientela nelle prossime settimane.

Su Facebook (adesso i politici parlano lì, non in Consiglio comunale), il sindaco Antonello Panuccio ha strepitato contro l’incredibile provvedimento. I proprietari del Cristallo, cui non fa difetto il dono della diplomazia, hanno espresso a mezzo stampa un concetto lineare: «Si tratta di una decisione che stiamo subendo». Un po’ come il dottor Zivago, la moglie Tonja e il suocero Aleksandr.

La struttura resterà a disposizione dei migranti dal 30 ottobre al 31 gennaio, con tanti saluti agli ospiti a pagamento che erano soliti prenotare le 93 stanze per la Fieracavalli di novembre. D’altronde la prefettura non aveva altra scelta, dopo i reiterati dinieghi venuti dalla maggioranza dei 98 Comuni veronesi. Una situazione che ricalca quella dell’intero Veneto, dove 250 sindaci su 576 continuano a rifiutarsi di dare ospitalità agli extracomunitari che sbarcano sulle nostre spiagge. Sono tutti cattivi? Ce l’hanno con papa Francesco e con la sua pastorale dell’«accoglienza»? Si limitano a interpretare un sentimento diffuso fra gli elettori e, così facendo, difendono la loro cadrega? Fate un po’ voi.

Resta il fatto, grave, che qui ormai si procede a colpi di ordinanze. Le nuove sistemazioni assegnate con il bando estivo erano state bruciate nello spazio di poche settimane. Comprensibile: in soli quattro giorni, e nella sola provincia di Verona, si sono registrati 300 nuovi arrivi. E se ne aggiungeranno ancora. Che altro poteva fare, il prefetto, se non obbedire agli ordini di Roma, requisendo, in mancanza di meglio (o di peggio), un 4 stelle?

Il governo Renzi è riuscito nell’impresa di rispolverare una legge risalente al Regno d’Italia, la numero 2.359 del 25 giugno 1865, che contempla questa misura coercitiva. Solo che le «espropriazioni per causa di utilità pubblica» e le «occupazioni nei casi di forza maggiore e di urgenza» sotto i Savoia erano previste in occasione «di rottura di argini» e «di rovesciamenti di ponti per impeto delle acque». La prefettura, ligia ai protocolli, pare che l’abbia già applicata altre due volte. Siccome non c’è due senza tre, tenetevi pronti: finiti gli alberghi, si passerà alle case sfitte. Poi alle case con troppe stanze. Sarò onesto: possedendone una che conta più cessi che culi, ammetto che intervengo un pochino per fatto personale.

Del resto il prefetto di Treviso, Laura Lega, rivolgendosi ai sindaci della Marca, ha già rotto gli indugi: «Se non si troveranno nuovi alloggi, sarò costretta a requisire gli appartamenti sfitti». La proprietà privata in Italia sta per diventare un furto? Vorrei che mi fosse notificato in tempo utile da Palazzo Chigi, dove i profughi non sono ammessi. Perché, come mi raccomandò Bernardo Caprotti, fondatore dell’Esselunga, «le rimarrà sempre il Canton Ticino: Bellinzona è una bellissima città». Prima di andarmene, tuttavia, vorrei che questi governanti stipendiati anche con le mie tasse mi spiegassero finalmente qual è la loro linea in ordine ai 10 punti sottoelencati, sempreché non sia di troppo disturbo.

1) Quanti profughi, o più in generale immigrati, contate di far entrare in Italia nei prossimi anni? E per quanto tempo supponete di doverli ospitare? Avete compiuto uno studio sull’impatto sociale che questi flussi migratori esercitano nella vita degli italiani?

2) Con quali risorse pensate di mantenere questi sventurati? Sono state previste entrate nel bilancio dello Stato? A quanto ammontano? Come pensate di procurarvele?

3) Riuscite almeno, nel frattempo, a comunicarci chi sono i fortunati destinatari degli 11,7 miliardi di euro (fonte: centro studi Impresa Lavoro) che l’Italia ha bruciato dal 2011, quando l’emergenza profughi costava «appena» 828 milioni l’anno, sino al 2015, quando la spesa è balzata a 2,616 miliardi? Non è che un incremento del 216 per cento nelle uscite segnali per caso - la butto lì - che qualcuno ha scoperto un nuovo filone aurifero oppure che ci sta marciando?

4) È disponibile una radiografia delle cooperative che partecipano a questo lauto banchetto? Quando sono state costituite? Da chi? Quanta gente impiegano? Quante nuove assunzioni hanno fatto? Quanto percepiscono per ogni assistito?

5) Potrebbe il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, fornirci i dati ufficiali e aggiornati in tempo reale di questa «accoglienza» quotidiana? Non lo chiedo io. Lo impone un emendamento voluto da Davide Mattiello, deputato del Pd (cioè del partito che ha per segretario il presidente del Consiglio). Esso obbliga il ministro dell’Interno a produrre, entro il 30 giugno di ogni anno, una relazione dettagliata in materia. Ebbene, quella relativa al 2015 è arrivata soltanto nel marzo 2016: nove mesi, il tempo di far nascere un figlio. E di quella del 2016 non v’è traccia.

6) Si può sapere, con nome e cognome, chi sono e quanto incassano i cittadini che stanno mettendo a disposizione enormi strutture acquistate appositamente per ospitarvi gli extracomunitari? È vero che i loro compensi sono esentasse, come sento dire in giro? Lo chiedo perché nella provincia di Verona vi è un benemerito che ne ha accolti addirittura 500. E, sempre da queste parti, una ditta di Brescia ha addirittura acquistato una villa liberty e la sta ristrutturando in fretta e furia per accamparvi più comodamente i disgraziati in arrivo dall’Africa e dal Medio Oriente. Un investimento notevole. L’azienda avrà il suo bell’interesse, immagino.

7) Pensate di ospitare solo i rifugiati che scappano dalle guerre, o anche i perseguitati politici, o semplicemente gli affamati? Nel terzo caso, sarà bene rammentare che sulla faccia del pianeta vi sono 800 milioni di persone denutrite.

8) Perché avete deciso per legge che i profughi non possano né lavorare né ricevere uno stipendio prima di vedersi riconoscere lo status di rifugiati, il che accade in media dopo un anno? Perché non li impegnate in opere socialmente utili? Quale futuro pensate di dargli? Che prospettive di vita credete di poter assicurare a giovani neri di 20 anni, deportati in hotel diroccati e rifugi abbandonati a quasi 2.000 metri di altitudine? Ho visto con i miei occhi quelli assiepati tutto il giorno sui balconi in un vecchio albergo di Spiazzi o stravaccati nei prati del monte Tomba, nella speranza di poter acchiappare la linea del cellulare per comunicare con i loro congiunti. È un’occupazione, telefonare? È dignità umana, questa?

9) È stata compiuta un’inchiesta approfondita su come i clandestini si procurano le migliaia di dollari necessari per salpare dalle coste nordafricane? È stato valutato, e come, il rischio che fra loro si annidino terroristi di matrice islamica? È stata compilata una statistica degli innumerevoli reati che commettono sul suolo italiano mentre aspettano di ottenere asilo politico?

10) Avete provato a farvi spiegare dalle autorità della Spagna, nazione che da un anno è priva di governo, come sono riuscite a immunizzarsi dalle ondate migratorie via mare, pur essendo quel Paese in assoluto il più vicino all’Africa fra quelli d’Europa (lo Stretto di Gibilterra misura appena 14 chilometri)? Perché da loro sono sbarcati 5.312 immigrati in un anno mentre da noi ne sono appena approdati 15.000 in soli tre giorni?

Mi rendo conto che, fra tutti, gli interrogativi di cui al punto 10 sono i più sfrontati. Qualora si scoprisse che i Paesi si amministrano meglio quando non c’è un governo, per i professionisti della politica sarebbe la fine. Comunque bisogna subito correggere un assioma del compianto Gianni Brera, per il quale gli argentini sono il popolo meno furbo del pianeta, in quanto nato da una mescolanza di italiani e spagnoli. Toglierei gli spagnoli. Senza offesa per Sua Santità, mezzo italiano e mezzo argentino.

Stefano Lorenzetto

www.stefanolorenzetto.it

Suggerimenti