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Dal ferro da stiro
al peluche consunto
Ecco gli amori finiti

Da Stavanger in Norvegia e' arrivato un ferro da stiro: "Usato per il mio abito da sposa. Ora e' tutto quello che mi rimane". Da San Francisco, dopo cinque anni di matrimonio, l'abito da sposa diventato un triste ricordo e' finito in barattolo di vetro. Ci sono un telefono rotto in un momento di rabbia, una fialetta piena di peli pubici, un nano Disney col naso frantumato. A Los Angeles, lungo la Hollywood Walk of Fame, ha aperto i battenti in questi giorni il museo più patetico e buffo d'America.

Il Museum of Broken Relationship è il clone del Museo delle Relazioni Finite di Zagabria. Divenuto in breve tempo un indirizzo molto frequentato nella capitalecroata, dove ha aperto nel 2006, il museo è nato da un’idea della coppia di artisti Olinka Vištica e Dražen Grubišić in seguito alla rottura della loro relazione.

Quello di Los Angeles analogamente è uno spazio in cui vengono raccolti e schedati i resti degli amori interrotti: lettere, pupazzi di peluche, origami, poesie. Meno ambizioni letterarie del Museo dell'Innocenza di Orham Pamuk a Istanbul, cresciuto parallelamente all'omonimo romanzo dello scrittore Premio Nobel, ma l'idea di base e' la stessa: ogni saliera, pettine, orecchino, ciocca di capelli, ogni oggetto anche piccolo e insignificante, racchiude in se' il ricordo di un amore. Nelle sei sale - più un “confessionale”, nel quale i visitatori potranno appuntare pensieri e ricordi in forma anonima e lasciare oggetti la cui vicinanza già procura loro del dolore – il museo ivuole offrire l’opportunità di superare il “collasso emotivo” vivendo un’esperienza catartica e di creazione.

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