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“Aquagranda” diventa
opera lirica
alla Fenice di Venezia

I 50 anni dell’alluvione a Venezia sono al centro dello spettacolo che inaugurerà il prossimo autunno la stagione del teatro La Fenice di Venezia. La stagione lirica e di balletto 2016-2017 proporrà tredici nuovi allestimenti tra i quali un’opera sperimentale e due opere per ragazzi, un balletto classico e un recital di danza contemporanea, otto riprese, per un totale di 24 titoli e oltre 130 recite. L’apertura sarà il 4 novembre con “Aquagranda”, un’opera di Filippo Perocco in prima esecuzione commissionata dalla Fenice. L’opera – basata su libretto di Luigi Cerantola tratto dal romanzo omonimo di Roberto Bianchin – sarà affidata alla bacchetta di Marco Angius, mentre Damiano Michieletto curerà la regia dell’allestimento realizzato con il sostegno del Freundeskreis des Teatro La Fenice. La data dell’anteprima coincide con quella in cui, cinquant’anni fa, si verificò la più elevata acqua alta mai registrata da quando iniziarono le rilevazioni sistematiche del fenomeno: alle ore 18 il mareografo di Punta della Salute segnò quota 194 cm. La marea rimase per 22 ore sopra quota 110 cm e per circa 40 ore sopra i 50 cm. Venti di scirocco e la caduta di pressione, uniti alla mareggiata che abbattè i murazzi a difesa della laguna, provocarono disastrose conseguenze: gran parte della città rimase con telefoni, energia elettrica e impianti gas guasti, ingentissimi i danni sui litorali per le inondazioni. Il 4 novembre 1966 divenne tristemente noto in tutt’Italia per le alluvioni in molte città del centro-nord Italia, in primis Firenze. Travolta dalle acque dei fiumi fuoriusciti dagli alvei anche Vicenza.

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