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Emilio Salgari
Una statua lo ricorda
in centro a Verona

Con l’associazione Fantàsia nata
per il re del romanzo d’avventura

Lo scrittore Emilio Salgari ha una statua nella sua città natale, Verona. È in bronzo, opera dell’artista Sergio Pasetto, che lo ha ritratto allegro e nell’atto del saluto. Pesa cinque quintali ed è alta due metro. Un ritratto che riprende alcune fotografie celebri e che lo vede con la bombetta in mano dare il benvenuto ai passanti e al pubblico dei lettori. Salgari è stato collocato infatti davanti alla biblioteca civica di via Cappello, e qui il più grande scrittore italiano di avventura viene ricordato ad oltre un secolo dalla scomparsa. L’eco della sua tragica morte il 25 aprile 1911, amplificata dal suicidio e dalle precarie condizioni familiare, gettò nello sconcerto chi lo amava e lo leggeva. Si aprirono raccolte di fondi e catene di solidarietà in favore della famiglia e subito ci fu chi propose una statua per questo maestro della fantasia. Nessuno, nemmeno tra i numerosi circoli di appassionati e seguaci contemporanei, è mai riuscito nell’intento fino a che - ricorda l’editore veronese doc Emanuele Delmiglio- nel 2012 lui e l’ingegnere Enrico Boni fondarono un’associazione, Fantàsia dal nome di una rivista ottocentesca, per onorare la memoria di Salgari. Bozzetti e schizzi per la statua sono stati rivisti più volte finché il Comune ha approvato la versione definitiva, prima della fusione alla fonderia Folla. Qualche problema di sponsorizzazione resta aperto ma il risultato è stato raggiunto. «Ora è auspicabile - aggiunge Delmiglio - che alla promozione e al sostegno del monumento collaborino altre associazioni, enti e benefattori che condividono lo scopo di Fantàsia e l’amore per il nostro grande concittadino».

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