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Clic sugli anni ’60-’80
Giappone e non solo
di Daido Moriyama

Fino all’8 maggio al Foro Boario di Modena c’è una mostra intitolata “Daido Moryama in color”, a cura di Filippo Maggia, promosdsa da Fondazione Fotografia Modena. “Il bianco e nero racconta il mio mondo interiore, le emozioni e i sentimenti più profondi che provo ogni giorno camminando per le strade di Tokyo o di altre città, come un vagabondo senza meta. Il colore descrive ciò che incontro senza filtri, e mi piace registrarlo per come si presenta ai miei occhi. Il primo è ricco di contrasti, è aspro, riflette a pieno il mio carattere solitario. Il secondo è gentile, riguardoso, come io mi pongo nei confronti del mondo”: così il fotografo giapponese, 78 anni, di Osaka, parla della sua arte qui presente in 130 fotografie inedite, realizzate tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta. La strada, suo teatro prediletto, è il tema centrale di quegli anni, periodo storico particolare per il Giappone che, dopo la ricostruzione e il boom economico successivi alla fine della seconda guerra mondiale, si trovò a vivere e affrontare l’occupazione americana e poi la contestazione studentesca, sull’onda di quanto accadeva in Europa e negli Stati Uniti. La mostra è accompagnata da un volume edito da Skira, con oltre 250 fotografie a colori. Moryama è tra i maggiori protagonisti della fotografia contemporanea: uno spirito libero e un viaggiatore solitario, racconta frammenti sospesi di mondo, attimi ritagliati nel fluire dell’esperienza. Ha esposto alla Tate Modern di Londra, al SFMOMA di San Francisco, al Metropolitan Museum di New York, al Fotomuseum di Winterthur, al Museum of Contemporary Art di Vigo, Spagna.

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