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I Vip del vino, Paschina alla cena dei giornalisti illustri a Londra

Luca Paschina, titolare del "Resaurant Palladio" in America
Luca Paschina, titolare del "Resaurant Palladio" in America
Luca Paschina, titolare del "Resaurant Palladio" in America
Luca Paschina, titolare del "Resaurant Palladio" in America

Antonio Di Lorenzo
Quando è arrivato in Virginia, ventun anni fa, doveva percorrere trenta chilometri per trovare un pezzo di parmigiano. Sono passati ventun anni e
adesso la Virginia americana presenta i suoi vini alla cena di Natale del
“Circle of wine writers”, un club formato da giornalisti, scrittori e
blogger del vino. Il circolo conta anche sir Michael Broadbent, Oz Clarke e
Steven Spurrier, tre firme prestigiose di “Decanter”, la rivista del vino
più importante del Regno Unito e tra le più celebrate del mondo.
All’incontro del “Circle” che s’è svolto al Lincoln Inn, hanno partecipato
184 addetti ai lavori. A presentare l’Octagon, il vino americano - vicentino
prodotto a Barboursville nella tenuta della famiglia Zonin, c’era Luca
Paschina, cinquant’anni il prossimo 21 dicembre. Il suo “Restaurant
Palladio” è diventato ormai un riferimento non solo nello Stato.
Paschina è arrivato nel luglio 1990 in azienda e sono professionisti come
lui che hanno permesso alla Virginia di crescere. Lui semplicemente afferma:
«S’è sviluppata molto la cultura del cibo e del vino nella regione». Al
punto che Barboursville è stata una delle stelle al “Circle”, assieme ad
altri due produttori Usa, Boxwood e Breaux.
L’Octagon è un vino molto palladiano. Non solo perché Barboursville è vicina
alla Monticello di Thomas Jefferson, terzo presidente Usa e grande
appassionato di Palladio. La sua abitazione, riprodotta in pianta
sull’etichetta del vino, è ispirata alla “Rotonda”. L’Octagon è un uvaggio
di Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot: se ne
producono dalle 15 mila alle 22 mila bottiglie. Assieme agli altri vini
(specie Viognier e Cabernet Franc) la tenuta produce 420 mila bottiglie.
Paschina, piemontese che ha vissuto la gioventù tra Alba e Canelli (ha un
fratello ristoratore ad Alba:
“Osteria dei sognatori”) in Virginia ha incontrato Patricia Yetman, che per
amore ha lasciato il Maryland e il suo incarico di ingegnere alla Nasa. Dà
una mano in azienda e si occupa dei loro tre figli, Peter di 17, Benjamin di
13 e Maria di 6 anni, oltre a tenere corsi di homeschooling. L’Octagon è
assai apprezzato (non solo) dagli inglesi, e Luca Paschina spiega perché:
«Ha uno stile molto europeo, più vicino ai bordolesi, assai diverso dai vini
californiani che sono molto alcolici, rotondi, morbidi. Non lo scegliamo
noi, ma è il territorio e il clima che producono questo risultato». Ma qual
è la maggiore soddisfazione di questi vent’anni? «Essere in armonia con la
famiglia, con il territorio e con la cultura», risponde convinto Paschina.
Del resto, anche quella di Palladio è una lezione di armonia. Tutto quadra.

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