<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il primo confronto

Vicenza al voto: dalla Tav alla Ztl, programmi e pareri dei sette candidati sindaco

La Vicenza di domani sarà profondamente diversa da quella di oggi: i protagonisti delle Comunali 2023 messi a confronto sulla viabilità e sulle infrastrutture

Meno 7. Ultima settimana di campagna elettorale e allora parola ai candidati sindaco. Iniziano oggi i confronti tra i protagonisti delle elezioni amministrative 2023. Un percorso a tappe del GdV che proseguirà per tutta la settimana affrontando giorno per giorno i grandi temi che delineano il dibattito della città di oggi e soprattutto di domani. Il sindaco uscente e candidato per il centrodestra Francesco Rucco e gli sfidanti Giacomo Possamai (centrosinistra), Edoardo Bortolotto (Movimento 5 stelle), Lucio Zoppello (Rigeneriamo Vicenza), Claudio Cicero (Impegno a 360 gradi), Annarita Simone (La Comune) e Stefano Crescioli (Contiamoci!) sono stati intervistati dai giornalisti de Il Giornale di Vicenza. È stato chiesto loro quali siano le principali proposte che mettono in campo per i prossimi cinque anni ma anche quali siano le criticità da risolvere. Cinque i grandi temi che saranno trattati. Il primo è quello della viabilità e delle grandi opere. Tante sono le questioni. A partire da quella macro riguardante la Tav, con il progetto dell’attraversamento della città di Vicenza (da Ponte Alto alla stazione) già definito e quello a est (dalla stazione in poi) ancora da delineare con il grande rebus tra trincea, superficie o galleria. C’è poi il tema del traffico con i nodi critici da risolvere e la viabilità da disegnare in vista dell’arrivo del filobus. Spazio anche alla Zona a traffico limitato con la querelle tra ampliamenti, modifiche o riduzioni. Si proseguirà poi con ambiente, università/giovani/ turismo, quartieri/vita sociale per concludere con sicurezza. 

VAI ALLO SPECIALE #VICENZAVOTA2023

Francesco Rucco: «Ztl aperta di notte all’Eretenio per sicurezza»

La Ztl va ampliata, ridotta o confermata?
Ripensata. Abbiamo eliminato il vincolo sugli ingressi perché ci siamo resi conto che il vantaggio “ambientale” che aveva l’accesso limitato si perdeva nei giri che i residenti dovevano compiere fuori della Ztl per entrare dal varco corretto. 

Come la ripenserebbe?
Penso a una Ztl a fascia oraria, l’esempio classico è quello di corso Fogazzaro; dopo tante critiche, residenti e commercianti hanno capito che la polemica rispetto al problema traffico era esagerata. 

Ci sono altre zone dove si potrebbe applicare?
Sto ricevendo molte richieste in zona Eretenio. Stiamo studiando l’apertura in fascia serale della Ztl. Verona in alcune zone l’ha fatto. Si potrebbe fare magari dalle 20-21 fino alle 5-6 della mattina. Non è legato al tema del commercio, ma al tema della sicurezza. Sarebbe un accesso per garantire l’accompagnamento, senza che ad esempio una ragazza venga lasciata a ponte Furo e poi debba risalire la zona dell’Eretenio al buio.

A livello viabilistico, ci sono dei punti che meritano maggiore attenzione?
Viale Venezia e viale Milano. Una miglioria riguarderà la nuova stazione e il sottopasso ciclopedonale che la collegherà con viale Roma. È un’opera legata alla Tav, ma che avrà tempi diversi; i lavori partiranno l’anno prossimo. 

A proposito di Tav. Ad est cosa pensa si debba fare? 
Sul tema galleria avevo preso posizione chiara anche quando sedevo nei banchi di maggioranza e di opposizione; avrebbe dovuto riguardare tutto l’attraversamento di Vicenza. A ovest c’è poco spazio di manovra; fatta eccezione per le osservazioni che abbiamo proposto, ad esempio, su Ponte Alto e Dopo lavoro ferroviario. Sulla parte est il consiglio comunale si è espresso in maniera unanime. Su proposta nostra c’è stato il no secco allo scavalco del montone e quindi da dopo la stazione di Vicenza la linea deve abbassarsi. 

Quindi è per la galleria?
Assolutamente sì. Io l’ho scritto anche formalmente a Roma. 

Se la galleria non fosse fattibile per ragioni di falda?
Deve essere fattibile. Se non è galleria, è trincea. Sull’affiancamento in superficie siamo contrari.

Qual è la sua posizione su Anconetta? 
Sono per l’interramento della linea ferroviaria. A Modugno, in provincia di Bari, è stato fatto. Vogliamo vedere la fattibilità.

E per la tangenziale è per la “U” o per la chiusura a “O”?
Io sono per la chiusura totale concertata con i Comuni contermini.

(Alessia Zorzan)

 

Claudio Cicero: «Si può anche puntare sulla soluzione a tre binari»

Quali sono i nodi viabilistici su cui interverrebbe subito? 
Sa qual è l’argomento più sentito dai cittadini che sto incontrando? Traffico, buche, marciapiedi. E io su questo una certa competenza ce l’ho, quindi per rispondere alla sua domanda due punti che si possono risolvere immediatamente sono questi: uno è viale Dal Verme, va vietata la svolta a sinistra, l’altro è viale Risorgimento e in questo caso vanno cambiati i temi semaforici. 

Altri punti critici? 
Uno è viale del Sole, dove il problema si può risolvere con una bretellina di dieci metri. Poi, corso San Felice, dove c’è la rotatoria, all’altezza delll’Inps: qui si deve procedere con un bypass da corso San Felice a via Genova. E la zona della Fiera: in questo caso il progetto che ho già pronto permette a chi arriva dalla tangenziale o dal casello autostradale ed è diretto ad ovest di raggiungere direttamente la strada del Melaro ad Altavilla senza passare davanti alla Fiera e viceversa. 

La Ztl va ampliata o ridotta? 
Né l’una né l’altra, va lasciata com’è ora. 

In città c’è fame di parcheggi: come risolverebbe la questione? 
Prima di essere cacciato da Rucco stavo lavorando ad un progetto che intendo portare avanti: l’ampliamento di park Fogazzaro, lì si possono recuperare almeno ottanta posti auto. 

È sempre dell’idea di intervenire su park Eretenio? 
Assolutamente sì, lì prevedo di realizzare una struttura sopraelevata per realizzare un parcheggio meccanizzato veloce senza nessuno scavo. Bisogna agire anche sul parcheggio di Santa Corona che va raddoppiato con un interramento di quattro piani, è importante anche per portare residenzialità in centro. 

In quest’ultimo caso, con l’ampliamento di Santa Corona, si libererebbe dalle auto anche piazza Matteotti? E all’ex Macello lei cosa farebbe? 
Certo, si liberebbe piazza Matteotti dalle auto. All’ex Macello per me va realizzato un mercato permanente delle eccellenze gastronomiche. 

Uno dei suoi cavalli di battaglia è la Tav. Lei chiede una moratoria, ma è fattibile? 
Non è solo fattibile, è indispensabile: non si può proseguire verso est se prima non si è deciso cosa fare, bisogna prendersi del tempo per rivedere il progetto ed è per questo che va fatta una moratoria di sei mesi da Ponte Alto a Settecà per rendere “unico” il progetto di attraversamento di Vicenza della tratta ad ovest con quella ad est. 

E se non dovesse passare la sua idea dell’interramento? 
La soluzione allora è quella di fare tre binari fino a Settecà. 

(Roberta Labruna)

 

Edoardo Bortolotto: «Un ufficio ai Ferrovieri per aiutare gli espropriati»

Come si pone sul tema Tav? 
Noi come Movimento cinque stelle eravamo contrari e avevamo votato no in Parlamento; tuttavia non mi stenderò sui binari. Di certo non siamo per niente soddisfatti di come è stata gestita la cosa a Vicenza. E siamo gli unici estranei: Variati aveva sostanzialmente avvallato il passaggio in superficie e, dopo, la giunta Rucco si è disinteressata o forse ha fatto finta che il problema non esistesse. C’è una responsabilità di entrambi, in particolare di Rucco che in questi cinque anni non ha messo in moto quelle iniziative per cercare di modificare il progetto.

Ci sono margini per intervenire? 
Ad oggi il definitivo è sostanzialmente pronto ma non è ancora stato depositato. Temo che non potranno esserci grandi cambiamenti. A mio parere andrebbe spostato lo scalo merci, che Rfi vuole mantenere in centro città. Per me tenerlo lì è assurdo; quello spazio va liberato e va trovato un luogo in zona industriale, magari con una vera politica di intermodalità. In questo modo la zona che si libera può essere sfruttata per una ricucitura tra nord e sud della città con i colli.

E per quanto riguarda gli espropriati?
A mio parere serve un ufficio dedicato, ma non in centro; va creato dove passa la Tav, a partire dai Ferrovieri. Dove ci sono le demolizioni, i trasferimenti, i risarcimenti. 

Voi la Tav non la volevate, ma ora potrebbe essere una occasione per raccordare il sistema viabilistico e cambiare la concezione della città?
È proprio qui che ci sono i miei dubbi. La Tav viene presentata come Tac, ossia con un maggiore passaggio di treni locali. Ma all’uscita dalla stazione di Vicenza, per un bel pezzo, i binari resteranno gli stessi, senza raddoppio; non c’è spazio. Vicenza diventerà un collo di bottiglia? Vorrei che Rfi chiarisse. 

Ad est che soluzione immagina?
È uno dei posti pregevoli dal punto di vista paesaggistico, non possiamo permetterci di realizzare il tratto in superficie. Se lasciamo fare il progetto senza dire la nostra, Rfi cercherà la soluzione più economica e veloce. 

Quindi la scelta del Comune quale dovrebbe essere? 
L’interramento. 

Sul fronte Ztl, ampliereste o diminuireste?
Vicenza nel 1985 è stata forse una delle prime città a pedonalizzare il centro ed è stato un grande successo. La pedonalizzazione, a mio giudizio, come qualità di accessibilità e decoro urbano, anche dal punto di vista turistico, è la soluzione migliore. Certo che la Ztl potrebbe essere gestita meglio; oggi abbiamo Spid, Cie, bisogna facilitare l’iter. La Ztl deve essere inclusiva, non un muro.

(Alessia Zorzan)

 

Lucio Zoppello: «Alta velocità, a est serve una ricucitura dei quartieri»

Qual è il suo giudizio sulla viabilità cittadina?
Vedo una viabilità un po’ statica, finora non abbiamo visto soluzioni a problemi presenti da anni, come la bretella dell’Albera; a questo proposito, speriamo che a breve si arrivi alla conclusione della parte viabilistica, ma il progetto prevede che vengano realizzate anche le opere di mitigazione. C’è poi il nodo di Debba ancora in sospeso. Il vecchio ponte sarà sistemato solo nelle due spalli laterali, non nell’impalcato, poi si vedrà se sarà in grado di garantire la portata. Aggiungo, infine, la questione del prolungamento di via Aldo Moro.

È per il completamento dell’anello delle tangenziali o per una soluzione a “U”?
A mio parere va completato l’anello, ma il tracciato deve essere concertato attentamente, anche attraverso un confronto con i cittadini. C’è poco decisionismo sulle grandi opere, un sindaco dovrebbe valutare le cose e poi decidere di metterle a terra. 

Tav, per il tratto est la sua posizione è nota: trincea più galleria.
La propongo dal 2015. Dovrebbe riguardare il tratto che va dalla roggia Caveggiara alla roggia Riello, ossia da San Pio X a Settecà, per non toccare gli aspetti idraulici. Questa formula consentirebbe di eliminare le barriere antirumore, strutture che potranno arrivare anche a 9 metri di altezza. In questo modo si arriverebbe alla ricucitura dei quartieri evitando il deprezzamento degli immobili in quelle aree, oltre che il conseguente degrado. La domanda è semplice: chi andrebbe ad acquistare una casa o a riqualificarla sapendo che a pochi metri è “chiusa” da un muro? La soluzione che propongo comporterebbe la demolizione di qualche edificio in più, ma il risultato finale sarebbe diverso.

Nel tratto a ovest ritiene ci siano ancora margini di intervento?
Lo auspico, la questione non è stata affrontata nei tempi debiti. Si sapeva che il progetto definitivo stava arrivando, non è stato un filmine a ciel sereno. Che un’amministrazione non sappia cosa succede a casa sua è grave.

La Ztl va ampliata o ridotta?
Ampliata. Naturalmente, la decisione andrebbe concordata con i residenti e le associazioni di categoria. In alcune situazioni, come corso Fogazzaro, l’adozione di fasce orarie per l’apertura della Ztl al traffico, potrebbe essere una soluzione.

Quali idee sul fronte parcheggi?
Sono favorevole all’ampliamento del park Fogazzaro e all’eliminazione del parcheggio Matteotti, ma non sono d’accordo con la proposta di un parcheggio all’ex Macello, penso che, visto il numero di posti disponibili, l’investimento non sia remunerativo. 

(Laura Pilastro)

 

Giacomo Possamai: «Parcheggi per residenti negli immobili vuoti in centro»

Quali sono i nodi più critici sul fronte viabilità? 
L’elenco è lungo ma, in questo momento tutta la parte ovest della città è in enorme sofferenza, anche a causa del ritardo della bretella dell’Albera. Ma anche la parte nord-est è in difficoltà: è necessario completare finalmente il prolungamento di via Aldo Moro.

Ad Anconetta lei è per l’interramento dei binari?
È la soluzione meno impattante e quella da perseguire, ma oggi in mano non abbiamo niente, l’amministrazione anche su questo ha perso 5 anni: bisogna pretendere subito da Rfi un progetto serio su questa ipotesi perché al momento c’è solo una comparazione generica. Su Anconetta non possiamo più perdere tempo perché l’elettrificazione della linea è all’orizzonte.

Che idee ha per risolvere il problema dei parcheggi?
Una cosa che voglio fare subito, realizzabile in tempi rapidi, è portare gli stalli del park Fogazzaro da 400 a 510 abbattendo il capannone di Aim. Intendo, poi, utilizzare gli spazi dei distributori chiusi per creare parcheggi a servizio dei quartieri e recuperare alcuni edifici dismessi in centro per creare delle autorimesse a servizio dei residenti.

Capitolo Tav: quali sono i problemi più grossi rispetto all’attraversamento di Vicenza?
Rucco in questi anni ha fatto finta che la Tav non esistesse ed è chiaro che in questa fase il progetto non si può stravolgere, si possono però fare delle modifiche e io mi batterò per questo: come prima cosa va risolta la questione di Ponte Alto, perché demolire il cavalcavia con lavori di due anni, manda in tilt tutta la viabilità. Poi c’è il nodo della stazione ipogea, che non mi convince affatto, c’è il tema del cavalcaferrovia di via Maganza che va portato in affiancamento rispetto alla ciclopedonale per consentire la svolta verso San Lazzaro e va anticipato il sottopassaggio di via dell’Arsenale per diminuire gli abbattimenti.

Per chi avrà la casa abbattuta cosa si può fare?
Mi ha impressionato sentire che molte persone hanno scoperto dell’abbattimento dal giornale. Io a queste persone voglio dire che non saranno lasciate sole, che ci sarà un ufficio commissariale che farà capo al sindaco che gli sarà a fianco, anche per la ricerca abitativa.

Ztl da ampliare o lasciare così?
Al momento l’ipotesi di ampliamento non è sul tavolo, in caso una prospettiva di questo tipo ci sarebbe solo dopo aver consultato residenti e commercianti.

Se diventasse sindaco, la primissima cosa che farebbe? 
Convocherei Rfi e Iricav per un confronto serio con il Comune e i cittadini sulla Tav. 

(Roberta Labruna)

 

Annarita Simone: «Politiche per incentivare l'uso dei mezzi pubblici»

Sulla Tav, lei è l’unica candidata che si è espressa in modo diverso e non ha mai nascosto la sua contrarietà all’opera.
La Tav non andava fatta a Vicenza. Sappiamo che l’inquinamento è un grande problema in città, un problema per cui ora tutti corrono ai ripari, cercando soluzioni, ma con un atteggiamento a volte un po’ schizofrenico. Si fanno opere perché Vicenza sia all’avanguardia, ma non si tiene conto del territorio in cui si vive. Tanto meno si è tenuto conto dei cittadini, ci sono comitati che hanno protestato rispetto a questo e che hanno chiesto di farsi ascoltare. Le decisioni sono state prese a porte chiuse, senza ascoltare la comunità e questo non va bene da parte di un’amministrazione. Quando viene fatto un masterplan la priorità è anche ascoltare la comunità. 
Questo progetto è stato sviluppato probabilmente per dare appoggio a degli interessi. 

Perché Vicenza dovrebbe rinunciare a questa infrastruttura?
Perché è una delle città più inquinate. Gli obiettivi dell’Oms prevedono che entro il 2030 si riducano del 37 per cento le Pm10 e del 57 per cento le Pm2.5. Mentre questi cantieri porteranno tanto inquinamento dell’aria, delle falde acquifere e acustico, oltre al fatto che in città ci sarà il caos della viabilità.

Quale soluzione propone in questa fase?
La nostra speranza sarebbe quella di poter fermare l’opera, ma per la parte ovest sarà impossibile. Sarà forse possibile apportare delle modifiche. Bisognerà prendere la situazione in mano e vedere. Dire “fermi tutti” credo sia un po’ tardi. Si poteva fare prima. 

Come giudica, in generale, la viabilità urbana?
Vicenza non è messa tanto bene. La città è nata a misura di auto. Durante gli orari di punta i bus sono pieni, per il resto della giornata viaggiano vuoti, e il traffico non cambia. Questo perché la gente preferisce usare l’auto rispetto al trasporto pubblico locale perché i biglietti costano, perché le corse saltano, perché in mezzo al traffico i bus non si muovono agevolmente. 

Cosa servirebbe?
Politiche per incentivare l’uso dei mezzi pubblici, come un prezzo politico per l’abbonamento degli studenti, io lo farei anche gratis, ma bisogna vedere se è sostenibile a livello di bilanci. 

Proposte per la mobilità ciclabile?
Va creata una rete di piste connesse tra loro per muoversi meglio e per rendere Vicenza più attrattiva dal punto di vista turistico. Non devono mancare parcheggi meccanizzati e magari armadietti per i ciclisti. 

Ztl da allargare o ridurre? 
Sarebbe bello allargarla.

(Laura Pilastro)

 

Stefano Crescioli: «Metropolitana di superficie per la mobilità dei giovani»

La Tav è uno degli argomenti principe di questa campagna elettorale. Qual è il suo pensiero?
Qui non ci sarà l’alta velocità, non è corretto parlarne. Arriverà un raddoppio della linea principale di comunicazione ma non accadrà quanto, per esempio, avviene nel tratto tra Milano e Brescia con un aumento della tensione fino a 12.500 Volt. Nei progetti è previsto l’aumento della capacità di trasporto su rotaia. Vicenza è rimasto l’ultimo pezzetto di un progetto europeo ben più grande. 

Poteva essere gestito meglio?
Le amministrazioni precedenti hanno fatto il meglio possibile per la città. Hanno ottenuto gli indennizzi migliori per gli espropri delle case. Il progetto, distruttivo, è il meno dannoso possibile. Si parla di nove anni di durata o più dei lavori ma dubito perché le imprese coinvolte sono di primo livello e perché manca solo questo tratto. Non si può dire che abbiamo saputo ieri di questo cantiere. Se ne parla da quando andavo al liceo. Si discuteva di un tunnel che avrebbe “saltato” Vicenza convogliando il traffico merci e quello veloce ma è stato deciso così e così si fa. 

Lo avrebbe preferito?
Non sono un esperto di politica ma se una decisione viene presa sbagliata, questa è. Siamo pieni di esempi del genere ma se non prendi una decisione fai molto peggio.

Come sfruttare questa occasione?
Può essere un’opportunità per una nuova metropolitana di superficie con i treni regionali veloci e locali che, almeno quattro volte ogni ora, arrivino fino all’una del mattino. Avere due binari in più che non sono dedicati all’alta velocità offre la possibilità di portare all’eccellenza il servizio ferroviario di livello regionale. Quando ero giovane, grazie ai treni ho avuto la possibilità di girare mezza Europa. La possibilità offerta da questi cantieri serve soprattutto per garantire massima mobilità e sicurezza alla fascia d’età più giovane, che non potrebbe muoversi autonomamente altrimenti, ma anche per i lavoratori pendolari.

Sempre rispetto alla Tav e alla mobilità, uno dei timori è che il traffico, con l’avvio delle cantierizzazioni, soffochi la città.
Non sono di quelli che si lamentano se gli altri usano la macchina insieme a me. Al limite, arrivo in ritardo a causa del traffico. Per quanto riguarda la viabilità, bisogna accettare quello che abbiamo. Per quanto mi riguarda, la soluzione ideale sarebbe quella di avere percorsi differenziati e strade separate per le esigenze dei mezzi pubblici, delle biciclette e del traffico privato. In futuro, potrebbe andare meglio proprio grazie ai cantieri che saranno aperti per la costruzione della nuova ferrovia.

(Karl Zilliken)

 

Suggerimenti