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Ex sindaco centrosinistra

Variati per la svolta: «Attorno a Possamai c’è entusiasmo»

L'intervista a Achille Variati: sindaco tre volte, europarlamentare dem
Achille Variati e Giacomo Possamai che al primo turno ha chiuso in vantaggio di due punti
Achille Variati e Giacomo Possamai che al primo turno ha chiuso in vantaggio di due punti
Achille Variati e Giacomo Possamai che al primo turno ha chiuso in vantaggio di due punti
Achille Variati e Giacomo Possamai che al primo turno ha chiuso in vantaggio di due punti

Achille Variati, sindaco tre volte, europarlamentare dem, si lascia guidare dall’ottimismo della ragione e spiega perché secondo lui a palazzo Trissino a brevissimo ci saranno cambiamenti. «Sento tanto entusiasmo attorno a Giacomo Possamai, c’è un clima simile al 2008».

Perché votare per Possamai?

Nei miei molti anni di impegno pubblico ho conosciuto tante persone, raramente però ne ho conosciute come Giacomo: è competente, preparato, sgobbone. E queste sono qualità indispensabili per un sindaco che deve affrontare problemi complessi. Ha la forza di essere giovane ma allo stesso tempo quella di essere già esperto. Ed è un uomo che, pur con una tessera di partito, è indipendente.

Ma riuscirà ad esserlo anche da sindaco?

Assolutamente sì, perché Giacomo ha l’indole dell’uomo libero. Non ci sarà nessuno che gli imporrà niente. Vede, Rucco dopo aver militato tutta la vita nei partiti ha intrapreso un percorso civico ma per tutto il suo mandato ha obbedito ai partiti. Addirittura si è affidato a Matteo Salvini per stringere i suoi accordi sui ballottaggio. Giacomo ha un approccio tutto diverso e almeno su questo credo di avergli fatto un po’ da maestro perché io da sindaco mi sono confrontato con tutti ma non mi sono fatto mai dettare la linea da nessuno.

Vale l’appartenenza o vale la competenza?

Per me vale la seconda. E anche per Possamai. 

L’ultimo ballottaggio a Vicenza fu nel 2008: ci andaste lei e la forzista Lia Sartori. Analogie e differenze?

Di analogie ne vedo diverse: certo, all’epoca non c’era un sindaco uscente, ma c’era una candidata forte espressione di un centrodestra forte anche a livello nazionale. La città era stata governata per dieci anni da questa parte politica che tutti davamo per riconfermata. Io feci una campagna sui temi e basata sull’entusiasmo. Giacomo, che si ritrova a sfidare un sindaco uscente che aveva detto di godere di un enorme vantaggio, sta facendo una campagna sui contenuti e attorno a sé ha un entusiasmo impressionate. Mi pare di rivedere quel 2008, quando vincemmo contro tutti i pronostici.

Intanto ha chiuso il primo turno in vantaggio: qual è stata la chiave?

Si è concentrato sui temi amministrativi, ha spiegato la sua visione, tenere assieme le piccole e le grandi cose, ha affrontato i temi trascurati, quelli ambientali, la qualità della vita, la cura della città, le periferie. Ha passione e amore per questa città. Questa è la sua forza.

Nel 2008 uno dei grandi temi della campagna fu il Dal Molin, parte della sua vittoria si basò anche su questo. Il nuovo Dal Molin è la Tav?

La Tav è una grande occasione di innovazione per la città, ma anche una questione sotto certi aspetti critica che deve essere gestita con intelligenza per ridurre al minimo i disagi. Ma la vera scommessa che sento oggi è quella di ridare una visione, una speranza di cambiamento, ad una città disillusa, rassegnata, che oggi è più degradata di 5 anni fa. E invece no: Vicenza è una straordinaria capitale. Il tema è la capacità di darle un futuro migliore. È questo il Dal Molin di oggi.

Che cosa la accomuna a Possamai e cosa no?

Mi accomunano a lui l’idea di essere uomini liberi e la prudenza. Mi differenzia l’età, purtroppo. In lui rivedo l’entusiasmo che avevo io alla sua età.

Il principale pregio e il principale difetto di Possamai?

Un grande pregio è quello di voler capire a fondo le cose. Un difetto, ma rimediabile, è quello di avere la tendenza a volersi occupare di ogni singola cosa in prima persona.

Un voto a Rucco?

Io sono stato sindaco e un voto a un altro sindaco non mi sento di darlo, non sarebbe corretto, non è il mio stile. Lui ha ereditato molte opere dalla mia amministrazione, già progettate e finanziate, nonostante questo mi ha molto criticato e questo credo non gli abbia fatto onore. Anche io quando sono diventato sindaco ho trovato cose che mi piacevano ed altre no ma me le sono caricate tutte sulle spalle e non ho passato il mio tempo ad attaccare i sindaci venuti prima di me. 

Un pronostico sul voto?

Rucco è un sindaco che non ha scaldato i cuori delle persone e che consegna una città peggiore di come l’aveva trovata. Invece sento molto entusiasmo verso Giacomo e questo mi fa pensare che Vicenza lunedì prossimo cambi sindaco.

Se fosse così, che consiglio darebbe a Possamai?

Di scegliersi la squadra giusta.

Cinque anni fa non sostenne Possamai alle primarie: si è pentito?

Un po’ sì, ma avevo grande fiducia nel mio vicesindaco. Giacomo allora era più giovane e meno esperto, oggi è meno giovane è più esperto. 

 

Roberta Labruna

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