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CALA IL SIPARIO

Rucco vuole prendersi il bis: «Corriamo fino all'ultimo»

Il sindaco uscente ha invitato a più riprese la squadra a proseguire nella corsa elettorale. «Fondamentale convincere gli indecisi. E se non chiudiamo in questa tappa, c'è la seconda»

«Qui di sicuro non piove». Sono le 18 quando al Totem Club iniziano ad arrivare i primissimi partecipanti alla serata - «è una festa» - di chiusura della campagna elettorale di Francesco Rucco, candidato sindaco del centrodestra. Una virata al coperto, viste le previsioni del tempo tutt'altro che incoraggianti. Ed è proprio il luogo il primo a sorprendere, perché chiudere una campagna in discoteca non è cosa usuale. Molti i candidati presenti. Il bancone del bar fa presto ad animarsi, anche perché i drink sono offerti. La musica c'è e su uno schermo scorrono le immagini della campagna elettorale, anche quelle freschissime dell'altra sera al Viest hotel. Il pubblico è decisamente variegato. Non passa inosservato Enrico Hüllweck, 77 anni, già sindaco di Vicenza. E più di qualcuno si rivolge a lui ancora così, "sindaco". «Ma io sono pediatra», dice. «È un momento di svago - è il commento all'evento - una serata di festa che serve a dimostrare che una campagna elettorale non è una guerra.

Pronostici?

Nessuno riesce a farli, poi ci sono sempre sorprese. Ovviamente speriamo di vincere». La prima volta al Totem? «Ho la sensazione di esserci già stato una volta molti anni fa. Ora sono tornato. Da "crucco" a Rucco», scherza. Gli stralci delle conversazioni che giungono all'orecchio sono tutti un «Da quanto non mettevo piede qui», «Stasera prendiamo fiato», «Non ti si vedeva in discoteca da cinquant'anni», ma anche un «Femo anca questa. Sono i tempi moderni». E c'è chi va con la testa all'altra parte: «Sentito? Abbiamo l'Obama de Vicensa. Serve anche Mosé vista la pioggia che arriva in piazza». Francesco Rucco arriva, saluta, chiacchiera. «Io mi ricordo quando facevi il Pr qui», gli dicono. E poco dopo le 20, quando sale alla console e prende la parola, Rucco parte proprio da lì. «Ci tenevo a venire in questo posto come soluzione coperta visto che il meteo non ci ha consentito di vivere l'esperienza della piazza, perché anche questo locale fa storia: io 25 anni fa qui facevo il Pr. Mai, all'epoca, mi sarei aspettato di fare il sindaco della mia città e il presidente della mia Provincia. Ma è un sogno che si è realizzato e che vogliamo assolutamente portare avanti». Parla poi di «un percorso amministrativo e politico che si basa su una coalizione compatta, unita, che sta lavorando insieme per Vicenza, città che sta vivendo una fase di cambiamento in meglio. E noi siamo in grado di garantire questo cambiamento».

Come al Giro d'Italia

Festa sì, ma con il conto alla rovescia in testa. «Siamo come in una tappa del Giro, visto che maggio è il mese del ciclismo - prosegue Rucco - la prima tappa è domenica e lunedì e anche se adesso c'è il silenzio elettorale, non vuol dire che non si possa fare campagna tra le persone». Con un'indicazione chiara: «Dobbiamo continuare a parlare con i nostri amici, parenti, con le persone incerte. È fondamentale convincerle. Contattate più gente possibile e spiegate che questo progetto è fatto sull'amore per la città. Vi prego di proseguire questo lavoro fino a lunedì alle 15, quando verranno poi chiuse le urne. Prendetelo come un favore personale. Non mollate, perché dall'altra parte non mollano».

Non manca l'affondo politico

«Devo fare un passaggio anche "su chealtri"», dice citando il suo video elettorale. «Hanno fatto il copia-incolla del nostro progetto per la città, non abbiamo sentito proposte, ma solo critiche». «Noi - continua - siamo una comunità di persone che lavora per la città, qui non ci sono gruppi di potere da tutelare. Dall'altra parte ho visto cose che per chi fa politica come noi sono inaccettabili». E ancora un appello a correre: «Quello che accade domenica e lunedì è una tappa di un viaggio. Cercheremo di convincere tutti fino all'ultima ora, ma se non riuscissimo a farlo fin dalla prima tappa, non vi preoccupate, non voglio sentire malumori, perché saremo in grado di farlo anche nella seconda tappa». «Non abbiate paura», scandisce poi. "Rucco-Rucco-Rucco" gridano dalla pista. «Ci sono anche gli ultras - risponde il candidato sindaco - si vede che qualcuno ogni tanto viene allo stadio eh». Ultima stoccata: «Dall'altra parte è tutto finto, è tutto un vendere un prodotto, non c'è concretezza. E qualsiasi risultato ci sarà, ricordate, questi non perdono mai, non lo ammettono mai. Non fatevi condizionare dal racconto che fanno, l'unico racconto che conta è quello dei cittadini. Continueremo. 

Alessia Zorzan

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