<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Elezioni Comunali 2023

Lo "spareggio" a est San Pio X e Stanga si scoprono decisivi

Nei due quartieri Possamai e Rucco hanno ottenuto percentuali simili Le voci dei residenti in vista del ballottaggio in una delle zone "calde"

E ora non resta che affidarsi a San Pio (X). «E tanto comunque non cambierà nulla, tutti promettono e nessuno mantiene, è la solita storia del pastore», è la citazione operistica di un avventore del Caffè Asterisco di via Giuriato, cuore pulsante di San Pio X. Se c'è un santo a cui votarsi dunque, in questo secondo tempo di campagna elettorale, è proprio quello che dà il nome ad uno dei quartieri più popolosi della città, dove gli elettori sono 7.193 (al voto sono andati però poco più della metà degli aventi diritto). Un agglomerato urbano che, un po' a sorpresa, potrebbe rivelarsi decisivo nell'ultimo miglio verso il ballottaggio del 28 e 29 maggio.

S. Pio X, un quartiere che può essere decisivo

Tra località più o meno favorevoli a Francesco Rucco (Bertesinella, Casale, Campedello etc.) o a Giacomo Possamai (centro storico, Ferrovieri, San Felice etc.) il caso del rione ad est è emblematico perché piazza i due principali contendenti in una sostanziale parità: 44,4% dei voti ciascuno. Una percentuale raccolta sia nei seggi delle scuole di via Remnio Palemone, che in quelli dell'istituto Lioy di viale della Pace, dove votano i residenti della Stanga, altro pezzo di capoluogo ad oggi equamente bipartisan. È qui, forse più che altrove, che i due sfidanti dovranno impegnarsi per far pendere dalla loro parte l'ago della bilancia. Tanto più che alla "musina" di consensi dei due poli si deve aggiungere il gruzzolo di preferenze racimolate dai nomi rimasti - per ora - fuori dai giochi, non avendo ottenuto al primo turno il fatidico 3%: Claudio Cicero e Lucio Zoppello in primis. «Io ho votato uno dei due "minori", non dico chi, ma per amicizia - rivela un residente della Stanga, mentre fa la spesa all'alimentari della zona - tra due settimane però voterò Possamai, non tanto perché ne condivida l'appartenenza politica, solo per mandare a casa questa giunta».

I sentimenti dei residenti della Stanga

Tra il traffico di viale della Pace e lo sferragliare dei treni dall'altro lato, la vita alla Stanga scorre lenta e popolare: la tavola calda per le pause pranzo, il ferramenta, la lavanderia "specializzata in uniformi militari". «Io ho votato per Possamai e lo farò anche al ballottaggio perché spero in un cambiamento» racconta il canuto cassiere di un negozio. «Io invece ho scelto Possamai ma perché sono un vecchio uomo di sinistra», sorride un cliente. «La verità è che qualcuno sarà sempre scontento, decidere a chi affidarsi è un terno al lotto», ribatte da lontano un terzo signore. La destinazione del tesoretto elettorale di Cicero, Zoppello &co non è infatti l'unica variabile in campo, di qui alla riapertura delle urne. «Non lo so mica se andiamo a votare anche al ballottaggio, francamente mi sono un po' stufata», brontola una signora, tra un sorso di cappuccino e un morso al cornetto. Siamo di nuovo a San Pio X. «Sono andata al primo turno, ma mi fanno rabbia le tante promesse che poi nessuno mantiene, salvo asfaltare tutto negli ultimi giorni», rincara la dose la donna, elencando «mancanza di sicurezza - non abbiamo più il vigile di quartiere, lo sa?- caos in pista ciclabile, strade malmesse, verde pubblico abbandonato». Il marito le fa eco, ma è più morbido: «Vedremo se andare a votare, dai, sicuramente c'è una mentalità politica da cambiare». Nessuno dei due, però, vuole rivelare a chi ha dato la sua preferenza: «Eh no, non si dice, il voto è segreto».

Poco distante, sempre al bar Asterisco, fa colazione un'anziana coppia, che invece non ha paura di esporsi: «Abbiamo votato Possamai e speriamo che vinca». E allora ecco la spiegazione: «Noi abbiamo una certa età, viviamo qui, in via Giorgione, dal 1983 e San Pio X l'abbiamo vista mutare radicalmente, crediamo sia giusto che vadano avanti i giovani».

Alla panetteria Da Miky di via Giuriato, il via vai di clienti abituali dà vita ad un vivace scambio di battute. Una residente storica del quartiere «abito da trent'anni in via Tintoretto», si è espressa convintamente per Rucco, «pur essendo lontano dal mio colore politico». «Ho votato la persona - spiega mentre attende il suo turno al bancone - non mi pare abbia fatto male in questo mandato e comunque cinque anni sono pochi, è giusto che possa proseguire e portare avanti ciò che ha cominciato». Una pensionata si limita a dare voce alle sue speranze: «Mi auguro che vinca Possamai, ma per com'è la situazione è davvero un'incognita». «Per me può vincere Rucco», scrolla le spalle un uomo, mentre fa la fila per acquistare il pane. Certo è che, nelle scorse settimane, entrambi i papabili alla poltrona di palazzo Trissino sono stati più che presenti, tra i cittadini di San Pio X: «Possamai ha organizzato aperitivi, Rucco è andato dai commercianti, li abbiamo visti, sì», confermano in tanti. «Sì beh - inarca un sopracciglio un anziano signore - in campagna elettorale sono tutti amici, tutti vicini: poi vengono eletti e puff, spariscono per i cinque anni successivi».

Giulia Armeni

Suggerimenti