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Qui centrosinistra

L'affondo di Possamai: «Persa la credibilità con tutte le giravolte»

Lucio Zoppello e Giacomo Possamai
Lucio Zoppello e Giacomo Possamai
Lucio Zoppello e Giacomo Possamai
Lucio Zoppello e Giacomo Possamai

L'apparentamento tra Claudio Cicero e Francesco Rucco fa rumore. E non solo perché Cicero, dopo essere stato licenziato come assessore dallo stesso sindaco uscente, ha sempre espresso giudizi pesantissimi contro Rucco. Giacomo Possamai, ad esempio, che ha chiuso il ballottaggio in vantaggio e adesso spera di completare l'opera il 28 e 29 maggio, punta il dito sull'argomento cardine con cui questa intesa è stata motivata: «Sulla Tav scopriamo oggi, con sconcerto, che Rucco ha cambiato totalmente idea, dopo aver detto per anni che non si poteva cambiare nulla del progetto. E che, allo stesso tempo, Cicero ha cambiato idea su Rucco, dopo aver detto per mesi di lui peste e corna. Una serie di giravolte straordinarie, tutte maturate in poche ore, che denunciano la credibilità ormai esaurita su questo tema dell'amministrazione uscente».

La parola chiave è "moratoria": quella che Cicero in campagna elettorale, non seguito in questa direzione da nessun altro candidato sindaco per i dubbi diffusi sulla reale fattibilità di questa opzione, ha proposto con l'idea di rivoluzionare il progetto. «Chiedo una moratoria di sei mesi per la parte del progetto che va da Ponte Alto a Settcà», questo il suo mantra. Ed è sulla moratoria, oltre che sulla promessa di un ritorno in giunta di Cicero, che è stata siglata l'intesa tra i due. «Per quanto riguarda la moratoria sulla Tav - prosegue Possamai - è importante fare chiarezza. Salvini tre settimane fa era qui, a Vicenza, a dire che sulla Tav si è perso tantissimo tempo e che si doveva proseguire diritti senza indugio. Accanto a sé aveva Rucco, che annuiva. Dopo le elezioni la nostra amministrazione prenderà in mano il dossier Tav e capiremo in cosa consiste questa "moratoria" e se è reale: per noi è necessario prevedere una trattazione unitaria tra parte ovest e parte est della città».

La sua posizione non cambia: «Siamo noi ad aver chiesto modifiche al progetto per risolvere alcuni punti critici. E sono anni che le chiediamo, nell'indifferenza dell'amministrazione uscente che ha trascurato questo gigantesco progetto esponendo la città a grandissimi rischi e non coinvolgendo mai i cittadini. D'altra parte è stato lo stesso Cicero a ripetere, fino a pochi giorni fa, che Rucco su questo come su altri temi non ha fatto niente per cinque anni e che ha tradito la fiducia dei cittadini». Ma adesso, secondo quanto riferito da Rucco, il ministro leghista Matteo Salvini, che è entrato in questa campagna elettorale delle Comunali in maniera diretta, spendendosi in prima persona per favorire gli accordi per il ballottaggio, avrebbe aperto alla possibilità di modifiche. «Se c'è veramente questa possibilità, ottimo, lo verificheremo subito. Visto che la prima cosa che faremo, se sarò eletto sindaco, sarà proprio convocare Rfi e Iricav per discutere le modifiche che per noi sono necessarie, ad esempio a Ponte Alto, via Maganza, via dell' Arsenale».

E sulla scelta di Cicero di appartenersi con il suo (ex) nemico Rucco? «Sono rimasto colpito perché ho sempre pensato che Cicero fosse una persona coerente, ma evidentemente le promesse di posto in giunta hanno fatto effetto. Ho visto che i due nomi principali della sua lista, Nico Pigato e Alessandra Lolli, hanno dichiarato che non lo seguiranno; loro sì, dimostrando coerenza con ciò che hanno sempre sostenuto in campagna elettorale». Ed è chiaro che Possamai punta a portarsi a casa i voti di quella parte di elettori che avevano votato Cicero sulla base della promessa "mai con Rucco": «Vogliamo parlare a tutti i cittadini, non sulla base di ideologie, ma raccontando i progetti per la città con un messaggio di cambiamento».

Roberta Labruna

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