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Ex sindaco centrodestra

Hüllweck: «Altri 5 anni di Rucco per completare il lavoro»

L'intervista a Enrico Hüllweck: due mandati da sindaco, presidente della Fondazione teatro comunale di Vicenza
Il sindaco uscente e candidato sindaco del centrodestra Rucco assieme all’ex primo cittadino Hüllweck
Il sindaco uscente e candidato sindaco del centrodestra Rucco assieme all’ex primo cittadino Hüllweck
Il sindaco uscente e candidato sindaco del centrodestra Rucco assieme all’ex primo cittadino Hüllweck
Il sindaco uscente e candidato sindaco del centrodestra Rucco assieme all’ex primo cittadino Hüllweck

Due mandati da sindaco, dieci anni al timone di palazzo Trissino (dal 1998 al 2008), una carriera politica e amministrativa nel centrodestra. Enrico Hüllweck, medico pediatra, presidente della Fondazione teatro comunale di Vicenza, già deputato e capo della segreteria politica del ministero per i Beni culturali, oggi è uno degli illustri supporter di Francesco Rucco.

Perché votare il sindaco uscente?

Rucco è stato un mio consigliere comunale, se qualcuno apprezza quello che ho fatto, ricordo che lui ha collaborato con me. È una persona che ritengo molto preparata e molto brava e il suo ruolo di sindaco può essere ancora importante, soprattutto perché il secondo mandato permetterà di realizzare quanto è già stato programmato. Teniamo presente che Rucco è riuscito a far arrivare a Vicenza milioni di euro di aiuti economici, grazie ai quali sono già in programmazione molti interventi. Le opere per Vicenza sono pronte per essere realizzate. Tutto questo al momento non è ancora visibile perché Rucco ha fatto solo un primo mandato e io che sono stato sindaco ho capito che il primo mandato ti permette di preparare le cose, il secondo di portarle a compimento. C’è poi anche un altro aspetto da considerare. 

Quale?

Teniamo presente che il coronavirus ha paralizzato molte attività. A maggior ragione, i vicentini col secondo mandato di Rucco potranno vedere tanti miglioramenti in città. 

Cosa ha più apprezzato dell’amministrazione Rucco?

Ognuno vede le cose che ama di più, io ho visto che la città dal punto di vista della cultura è migliorata sotto moltissimi punti di vista: dall’attività del teatro, al turismo, fino agli stessi luoghi della cultura. Ma al di là di questo, Rucco ha lavorato moltissimo per il sociale, ad esempio per aiutare gli anziani, così come grande attenzione ha dato alla manutenzione delle strade e poi, appunto, c’è tutta una serie di opere in attesa di essere realizzate.

Cosa, invece, avrebbe fatto in maniera diversa?

Rucco è un grande lavoratore e preferisce usare il proprio tempo per lavorare, piuttosto che mostrarsi al pubblico. Facendo una battuta, devo dire che tanti non vedono questa sua auto-pubblicità, ma in fondo è un pregio, è sempre meglio lavorare e fare, piuttosto che mostrarsi e non lavorare. Quindi diciamo che Rucco si mostra meno, ma lavora moltissimo per la città.

In questi mesi, gli ha dato qualche consiglio? 

Lui mi ha chiesto consigli in tanti ambiti e io gliene ho dati alcuni, anche se non è corretto che dica in merito a che cosa. È una persona che quando deve fare una cosa si informa, riflette, ascolta e si prepara per fare questa cosa nel migliore dei modi. Comunque, avendo già avuto un’esperienza con me, è già molto preparato.

L’ha impensierita il vantaggio di Possamai al primo turno?

Volendo fare una battuta, è come una partita di calcio, il gol si può fare anche al 90° minuto. E succede spesso che al ballottaggio ci sia un rovesciamento del risultato.

Cosa pensa dell’apparentamento con Cicero? Contribuirà a spostare l’ago della bilancia a favore di Rucco?

È un’ottima cosa che mi rende felice, è importante perché Cicero è una persona tecnicamente molto preparata e sa fare molte cose. Questo accordo fa sì che il secondo mandato di Rucco sarà caratterizzato da una importante funzione di Cicero nella sistemazione di alcune questioni, ad esempio il progetto dell’alta velocità/alta capacità. Cicero è stato mio assessore, le rotatorie le abbiamo create noi, io e lui. Così come altre opere, tra piazze, strade, strutture pubbliche. Dal punto di vista elettorale, credo che questo apparentamento sia un richiamo per il pubblico.

Una ritrovata intesa, dopo i trascorsi non proprio idilliaci 

Marito e moglie baruffano spesso, però poi si amano. Qualche baruffa non deve distruggere l’amore che esiste in un matrimonio, così anche in politica, qualche dissidio deve essere superato per realizzare insieme qualcosa di importante. Questo accordo per me è un salto di qualità meraviglioso.

Che caratteristiche deve avere il sindaco di una città come Vicenza?

Vicenza è una città storicamente importante, che deve essere seguita sia per la sua storia culturale, sia per le necessità della sua popolazione.

Il ballottaggio è vicino. Cosa serve per vincere?

La campagna elettorale è forse più complicata in questo momento, si sa che a volte ci sono cittadini che votano al primo turno e non si presentano al ballottaggio. Ci possono essere tante sorprese nel comportamento delle persone e a volte può succedere che al primo turno vinca uno e al secondo l’altro. Naturalmente, io spererei che stavolta andasse così. 

 

Laura Pilastro

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