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Viaggio nei quartieri

Araceli e San Bortolo «La caccia ai parcheggi fra il traffico e le buche»

Residenti e commercianti hanno scritto al Comune: «Non si trovano posti auto e così molti si fermano sui marciapiedi bloccando il passaggio»
I residenti lamentano buche su strade e marciapiedi e la carenza di parcheggi (Foto Sara Marangon)
I residenti lamentano buche su strade e marciapiedi e la carenza di parcheggi (Foto Sara Marangon)
I residenti lamentano buche su strade e marciapiedi e la carenza di parcheggi (Foto Sara Marangon)
I residenti lamentano buche su strade e marciapiedi e la carenza di parcheggi (Foto Sara Marangon)

Parcheggi selvaggi che bloccano quotidianamente il passaggio degli autobus, monopattini a tutta velocità sui marciapiedi, biciclette che fanno slalom tra le auto e le buche sull'asfalto e tanto, troppo traffico. C'è anche un senzatetto che vive in condizioni al limite, in un sottoscala. La situazione nel quartiere di Araceli e nella zona limitrofa all'ospedale San Bortolo non è delle più rosee tanto che i residenti si dicono esasperati. Borgo Scroffa è stretta, ma i negozi non mancano.

Mancano i parcheggi

Ecco allora il primo problema che assilla sia i titolari delle attività, sia i fruitori delle stesse: i parcheggi. Impossibile crearne ad hoc, questione di spazio. Capita dunque che, per comprare qualcosa "al volo" le macchine vengano posteggiate metà sul marciapiede e metà sulla strada; il risultato è che in alcuni tratti passeggini e carrozzine non passano più e nel momento in cui due autobus s'incrociano il traffico rimane paralizzato fintantoché il proprietario del mezzo non fa ritorno dagli acquisti.

Lo sanno bene le storiche titolari del panificio Sacco che affaccia proprio su borgo Scroffa. «Davanti al cinema Araceli hanno posizionato degli archetti per non far parcheggiare le auto - raccontano -. Li hanno messi nell'unico punto in cui il marciapiede era largo e le macchine posteggiate non davano fastidio. Avendo un panificio lavoriamo con una clientela di passaggio, che si ferma velocemente a prendere pane, latte e poco altro. In questo modo le persone non sanno più dove fermarsi. In molti si sono lamentati, ci hanno detto di aver scritto in Comune per capire di chi era stata l'idea. Invece da qualche tempo i ragazzi in monopattino si sono inventati di superare la colonna delle macchine, ferme per immettersi sulla rotatoria che porta in via IV Novembre, salendo a tutta velocità sul marciapiede».

Ha scritto agli uffici comunali senza ottenere risposta anche Silvio Savina, titolare dell'edicola Sabrina all'incrocio tra borgo Scroffa e via Legione Gallieno: «Mi sono lamentato delle buche e, più in generale, delle pessime condizioni in cui versano i marciapiedi della zona. L'avvallamento di fianco alla mia edicola c'è da almeno cinque anni. Inoltre ho chiesto che i tombini vengano puliti: sono pieni di foglie e ci crescono addirittura le erbacce. È vero che piove poco, ma quando accade si formano delle pozzanghere enormi».

Un senzatetto in condizioni al limite

Infine c'è un senzatetto che vive da qualche tempo, in condizioni igieniche precarie, nel sottoscala pubblico di fronte alla Farmacia Donadelli. «Direi che servirebbero più controlli, soprattutto nelle ore serali - le parole di Sara Vecchi, titolare da 11 anni dell'omonima tabaccheria ed edicola -. Qui ho ricevuto più volte la visita da parte dei ladri».

«Negli orari di entrata e uscita da scuola, soprattutto dell'istituto Farina, o se ci sono funerali nella chiesa di Araceli, qui si blocca tutto il traffico» racconta una residente. Parcheggi selvaggi e a rischio multa anche in viale Rodolfi dove da una parte sono stati posizionati degli archetti metallici, mentre dall'altra le macchine vengono posteggiate negli spazi tra gli alberi.

«Sto cercando un posto da mezzora - si lamenta un automobilista che ha appena lasciato in divieto di sosta il proprio mezzo - So che rischio la sanzione, ma i posti auto in questa zona sono troppo pochi rispetto al flusso di pazienti che si recano all'ospedale San Bortolo. Un'altra questione da risolvere è quella dei parcheggiatori abusivi, anche se prima ho visto una pattuglia che controllava la situazione».

Sara Marangon

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