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Il libro

Il sacrificio del sergente Revoloni

In occasione della 95ª adunata nazionale degli Alpini, la Sezione Ana Vicenza “Monte Pasubio” ha dedicato una pubblicazione alla figura del sergente alpino Guido Revoloni. A firma dell’avvocato Sergio Martinelli, le poche ma intense pagine tolgono il velo al sacrificio, ai più ancora sconosciuto, di un alpino che si distinse in guerra, che fu figura luminosa della Resistenza e che, a conflitto finito, trovò la morte ancora impegnato nel tentativo di salvare la sua gente. Nato a Vicenza, in località Polegge, il 29 novembre 1919, Guido Revoloni - grande esperto di esplosivi- perse la vita, a soli 25 anni, il 27 maggio 1945 proprio nel tentativo di disinnescare i tanti ordigni a farfalla disseminati nei campi di Dueville (per la precisione, lungo la provinciale che dai Pilastroni entra in paese), per restituire ai contadini la possibilità di coltivare e quindi sopravvivere. A ricordarlo oggi, un cippo nel luogo dove “In ardua prova di generoso altruismo cadde dilaniato da bellico ordigno” e le vie e piazze a lui intitolate in diversi paesi della zona. «Lo so, se fossi morto per mano tedesca o fascista, - confidava Revoloni a don Didimo Mantiero, che lo metteva in guardia dal pericolo- voi (…) forse mi avreste innalzato un monumento. Se morirò per causa di una bomba adesso, ci sarà magari qualcuno che sorridendo dirà SUO DANNO. Ma allora Dio mi ricompenserà in cielo, perché Egli sa che io rischio la mia vita solo per salvare quella dei contadini della mia terra». Il volume presentato ufficialmente a palazzo Folco, sede operativa della 95a adunata nazionale degli alpini, vuole essere con umiltà un nuovo monumento alla memoria di Revoloni, delle sue prodezze ma soprattutto delle sue radici e della sua generosità. «Si ricomincia da un fossato perso nella pianura veneta - scrive Sergio Martinelli nella sua prefazione - si ricomincia da Dueville, dove un giovane, invece di festeggiare la fine della guerra, in un pomeriggio domenicale di fine maggio pieno di sole, recupera ordigni esplosivi per amore».