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La grande adunata

I vicentini aprono le porte agli alpini. La festa comincia

di Karl Zilliken
La generosità e la voglia di partecipare allo storico evento hanno spinto molti residenti nel capoluogo a concedere gratis spazi per i campeggi

Porte aperte, braccia spalancate: i vicentini abbracciano gli alpini. Sono tanti i cittadini che hanno deciso di accogliere le penne nere provenienti da tutta Italia nei loro spazi, nelle loro case. Quelli che raccontiamo sono solo alcuni tra i tanti esempi che punteggiano la città. Un’accoglienza spontanea, che magari parte da una conoscenza ma che si estende anche a quelli che, a partire da lunedì, diventeranno nuovi amici mai visti prima. 

La fioreria cede le serre e i campi agli alpini

Nei mesi scorsi abbiamo scritto molte volte della fioreria “Otello” di viale Trieste, nel piazzale del cimitero. Purtroppo, alcuni malviventi si erano accaniti sull’esercizio commerciale. Questa volta, invece, scriviamo del negozio gestito da Alberto Frigo perché ha deciso di cedere, a titolo del tutto gratuito (come tutti gli altri vicentini di cui scriveremo) tutti i campi e le serre vuote a servizio della fioreria: «A inizio anno un gruppo di alpini di Gambellara che conoscono mio zio, hanno chiesto di stare qui. Loro sono gemellati con un gruppo abruzzese e hanno fatto tutto assieme. Poi sono arrivati tre alpini di Bergamo a chiederci il campo dove mettiamo i furgoni, ma gli abbiamo detto che avrebbero potuto mettersi nel campo assieme agli altri. Poi sono arrivati gli alpini di Pordenone, che si sono attaccati a un gruppo di Sacile. Ci saranno un centinaio di persone. Non vogliamo soldi, abbiamo visto quello che chiedono in giro. È un corpo che sta scomparendo ma quando c’è da aiutare gli alpini vanno sempre. Io ho fatto l’aviere e non c’entro niente ma loro aiutano sempre, anche durante le calamità. È una sorta di beneficenza. Restituiamo quello che danno loro».

Dalla Negra offre i posti condominiali

Tra piazzale Bologna e viale Venezia, è stato l’avvocato Michele Dalla Negra a dare il permesso al gruppo alpino quasi tutto scledense “F.f.f.d.q.b” di occupare i sui posti auto nel cortile condominiale. Previo il consenso dell’amministratore e, si pensa, di tutti i condomini. Li raggiungiamo mentre stanno montando il loro campo e si stanno preparando per le grandi cene e base di tagliata, arrosto di osei e polenta fatta come una volta. Con loro, c’è un condomino, Marcello Pinto, che sta dando il benvenuto: «Io parlo a titolo personale, sono nato in una città di porto come Brindisi, mi sono formato a Torino in un collegio universitario condividendo le giornate con persone che arrivavano da tutta Italia e tutta Europa, lavoro in una multinazionale con colleghi di tutto il mondo. A me gli scambi e i ponti sono sempre circostanze che fanno piacere». In tutto, durante le cene molto attese, ci saranno una cinquantina di penne nere a popolare il cortile condominiale.

Casa aperta per gli alpini di Restena

In via Saudino, nella zona del Mercato nuovo, Giampaolo Rossi e la moglie Elena Pirola, hanno deciso di aprire le porte della loro casa agli amici degli alpini di Restena, un gruppo che in tutto conterà una decina tra penne nere e simpatizzanti: «Sono amici del Cai e abbiamo dato la nostra ospitalità ed è anche un modo per partecipare direttamente a questo momento di festa che coinvolgerà tutta Vicenza. È un regalo che facciamo volentieri pur non essendo alpini. Quando ci sono state le adunate in Veneto, come per esempio a Bassano, siamo sempre andati a fare un giro, ci piace. Pensiamo sempre agli alpini con affetto. Ci vengono in mente i nostri anziani, la prima Guerra mondiale ed è un corpo in prima linea quando ci sono emergenze e terremoti».
E c’è anche l’esempio del gestore della stazione di servizio di viale Diaz, Vittorio Brunello, che ha concesso il grande spiazzo attorno al distributore a una molteplicità di penne nere che arriveranno da tutta Italia. E c’è anche qualcuno che spera ancora in un posto.