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La storia

Da Torino una "passeggiata alpina" di 450 chilometri. «È la mia decima adunata a piedi»

di Claudia Milani Vicenzi
La prima impresa di Dario Cimberle, 73 anni, fu nel 2008 quando raggiunse Bassano. Ha alle spalle anche due cammini di Santiago
Dario Cimberle arriverà a Vicenza venerdì, a piedi, da Moncalieri
Dario Cimberle arriverà a Vicenza venerdì, a piedi, da Moncalieri
Dario Cimberle arriverà a Vicenza venerdì, a piedi, da Moncalieri
Dario Cimberle arriverà a Vicenza venerdì, a piedi, da Moncalieri

Quattrocentocinquanta chilometri a piedi, sotto il sole e, soprattutto, sotto la pioggia che sembra non voler dar tregua. L’alpino Dario Cimberle, 73 anni, sta arrivando da Moncalieri, in provincia di Torino. Sarà a Vicenza venerdì, dopo un’ultima tappa a Lonigo. È la sua decima adunata raggiunta a piedi: la prima fu quella di Bassano nel 2008.

La storia di Dario Cimberle

Cimberle è iscritto al gruppo Edolo, nel Bresciano e ha lontane origini vicentine. «I miei antenati - dice infatti - erano della zona di Asiago. Conosco bene la provincia perché in più occasioni ci sono stato proprio per compiere ricerche sulla mia famiglia. Il capoluogo berico è inoltre legato ad un altro ricordo: mio padre era pittore e fece la sua ultima mostra proprio qui». «Dopo aver affrontato per ben due volte il cammino di Santiago, con i suoi 853 chilometri - spiega - non spaventa più nulla. È stato comunque dopo queste esperienze che è nata l’idea di andare alle adunate a piedi. È un modo per far vedere gli alpini per le strade, che camminano, sfatando l’idea che certi hanno di noi, seduti con un bicchiere di vino in mano». Quest’anno, per la prima volta, la moglie di Dario lo ha accompagnato per i primi due chilometri. «Di solito ci salutavamo a casa - spiega - mentre il 27 aprile, giorno in cui sono partito, ha deciso di percorrere con me un primo tratto».

L'incontro con l'alpino vicentino

Cimberle, pensionato dopo essere stato per anni impiegato amministrativo, ha giornate decisamente piene e non è solo un gran camminatore: ha il brevetto di istruttore subacqueo ed è attivo nel volontariato, come guida turistica e archivista. Pianifica e organizza ogni viaggio con estrema cura, le tappe giornaliere sono di 30/32 chilometri. Durante una sosta a Cremona ha conosciuto Albino Galdeman del gruppo alpini di Quinto Vicentino, quel giorno in gita con alcuni amici: è stato proprio quest’ultimo a segnalare alla redazione le imprese del torinese, che aspetta di rivedere sabato in città. Quando si sono salutati si sono infatti dati appuntamento in piazza dei Signori. «In viaggio mi metto in contatto con i vari gruppi Ana per avere assistenza. A volte dormo nei b&b, ma ho ricevuto anche ospitalità». E proprio a questo proposito parla di un’esperienza che sicuramente non scorderà mai e non smetterà di commuoverlo. «Durante il tragitto sono stato accolto nella casa di un alpino. Ha deciso di farmi dormire nella stanza di suo figlio, mancato negli anni scorsi. Non lo aveva mai concesso a nessuno. È stato un gesto, il suo, che mi ha commosso profondamente». 

Dieci adunate raggiunte a piedi: la prima a Bassano

Dieci adunate si diceva: dopo Bassano, Bergamo, Bolzano, Pordenone, L’Aquila (il viaggio più lungo, 801 chilometri) e poi Asti, Treviso, Trento e Milano nel 2021. «Poi l’interruzione. C’è stato il Covid e poi mi sono rotto un piede. Quest’inverno ho affrontato camminate sulla neve e ho pensato che potevo farcela, così sono partito. Certo, quattro anni di stop si fanno sentire, soprattutto per le vesciche, ma ero preparato anche a questo. Penso però che sarà la mia ultima adunata a piedi, sto finendo le cartucce». 

«In questo viaggio, come del resto nei precedenti ho ricevuto tante attestazioni di solidarietà e incoraggiamento, non solo dalle penne nere. È sempre stato così e uno dei più bei ricordi che conservo risale all’adunata di Bergamo, nel 2010. Stavo camminando quando una signora mi salutò dalla finestra e poi avvicinò l’anziano padre, che era su una sedia a rotelle. Mi disse: “Io non potrò essere all’adunata, vada anche per me».