Composta e registrata la prima messa alpina

Mancava un inno come una messa intera, scritta, diretta e cantata da soli alpini. Così nella galassia di canti, musiche e poesie delle penne nere, verrà ufficializzato quanto il coro "Amici alpini", sorto nel 2023 dalla fusione di due cori storici, quelli di Lumignano e Montegalda, ha realizzato in occasione dell'adunata di Vicenza. «Saranno l'inno ufficiale e la prima messa alpina mai composta, che verrà presentata il 12 aprile alle 20,30 nella Basilica di Monte Berico» conferma l'autore Vittorio Rigoni che con Alberto Bortoli è alla direzione del coro berico. Tra i coristi c'è una grande emozione: «Dopo vent'anni di studio, ricerca dei testi, verifiche liturgiche e prove infinite, la messa è oggi pronta». Un'importante opera musicale scritta e musicata a quattro mani, quelle del maestro Vittorio Rigoni, figlio d'arte che ha ereditato la direzione dal padre Andrea, e quelle "liturgiche" di Mario Berno, 91 anni, suo compaesano, che ha il merito di aver già composto un centinaio di canti alpini. Una passione che traspare fin dalle prime note e strofe dell'inno che farà da sfondo all'adunata vicentina. Un'ode appassionata alla solidarietà con la penna: "Amici alpini, correte, correte. La terra trema, valanghe fa la neve, il fiume cresce, minaccia il bel Paese... la lunga penna sul cappello scrive solidarietà". Il compact disc, sul quale sono incise tredici cante che corrispondono ai vari momenti della messa, è già pronto. Tra i preti che l'hanno ascoltato in anteprima, aleggia piena soddisfazione e convinzione: «Non sono canti nostalgici - è la spiegazione dell'autore-, tanto meno grondanti di storia. Lo spirito alpino che cantiamo, è quello della contemporaneità che è riconosciuta ampiamente con lo stimma della solidarietà», diventando già storia per Vicenza e le sue penne nere. A.Gr.