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Rappresentazione

Centomila gavette di ghiaccio ritorna in scena

Il “Progetto Bedeschi”, nasce 23 anni fa, dall’“incontro” tra l’attore Andrea Brugnera con il libro “Centomila gavette di ghiaccio” dell’ufficiale medico e scrittore arzignanese Giulio Bedeschi. Il progetto non sarebbe stato però possibile senza il prezioso ed indispensabile incontro anche con gli alpini; in particolare con il coro trevigiano di Onigo “Voce alpina” grazie al quale prese finalmente corpo il “Progetto Bedeschi” che dal 2005 al 2016 realizzò oltre cento rappresentazioni. Grazie all’alpino arzignanese Paolo Marchetti, dopo le numerose rappresentazioni di “Centomila gavette di ghiaccio”, nell’intento di dare maggior risalto all’opera bedeschiana, si giunse all’ambiziosa realizzazione del lavoro teatrale “Il peso dello zaino” che, ispirato agli scritti di Bedeschi (“La mia erba è sul Don”, “Il peso dello zaino”, “La rivolta di Abele”) tratta delle vicende post-armistizio dell’8 settembre ’43 dei protagonisti delle “Gavette”. Ancora una volta torna il Bedeschi che dà voce a chi voce non ha più. Il recente incontro con gli alpini del gruppo di Cornedo, in particolare con il capogruppo Raffaele Farardo e con Giuseppe Vignaga, unitamente alla costante collaborazione con Paolo Marchetti per la diffusione di una cultura dell’alpinità attraverso le esperienze teatrali, ha saputo dare nuovo entusiasmo per la riproposta di questa importante trilogia diretta soprattutto alle giovani generazioni, rendendo quanto mai attuale il messaggio di Giulio Bedeschi, la cui nipote Manuela continua a sostenere fattivamente il progetto. In tal senso “Centomila gavette di ghiaccio” sarà proposto a Vicenza in occasione dell’adunata nazionale, grazie all’iniziativa della Biblioteca Bertoliana che ospiterà la rappresentazione nel suo cortile in contrà Riale giovedì 9 maggio alle 21. P.R.