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«Tso, la polizia locale
lavora bene con il Suem»

Mi permetto di entrare nella polemica inutile che ii segretario provinciale Ugl, Luca Prioli, vuole creare in merito alla vicenda dell'ausilio delle forze di Polizia nei "Trattamenti sanitari obbligatori" (Tso).Se pur vero che la legge regionale, anzi le linee guida di cui al Dgr 847 del 31.03.2009, parla di competenze della Polizia Locale, ricordiamo che, in questa vicenda, l'Ugl perde di vista l'unico obiettivo della questione: la sicurezza degli operatori e sopratutto dei pazienti. Ci mancherebbe poi che la Regione legiferasse in materia di polizia statale. I tragici fatti di Torino hanno fortunatamente messo in luce la necessità di protocolli operativi, che si stanno elaborando, che tutelino pazienti e operatori.La Polizia Locale di Vicenza da sempre dà seguito, su ordinanza del sindaco, ai Tso, in ausilio al personale Suem e nel rispetto di leggi e regolamenti. Con fattiva collaborazione, rispetto dei ruoli e delle funzioni e con un'ottima casistica di situazioni positive. Ma perchè Luca Prioli, che potrebbe usare meglio il suo tempo per occuparsi di mezzi vecchi, dotazioni scadenti, armamenti obsoleti e carenza di personale della Polizia di Stato, tanto si preoccupa della presenza di personale della Polizia a bordo delle ambulanze? Quali sono le ragioni che, con le sue esternazioni, sembra collocare gli operatori di polizia in contrapposizione con le richieste del Suem? O forse parla a titolo personale. Non a caso in questa vicenda è solo. Anche perché sbaglia su più fronti. Sbaglia Prioli quando dice che i Tso non sono di competenza della Polizia di stato. E quando la Polizia Locale non è in servizio a chi spetta? E le norme del codice penale a chi fanno riferimento? Sbaglia Prioli quando sostiene che la Polizia Locale ha apposite coperture assicurative. Anzi, da anni la causa di servizio e il giusto indennizzo non sono più presenti nelle nostre tutele. Il "poliziotto" ferito durante un'eventuale colluttazione se invalidante può magari anche avere benefici pensionistici. Il "vigile", invece, se non più idoneo, rischia il licenziamento. Una leggera differenza.Sbaglia ancora Prioli quando pretende che il dott. Politi lo chiami in causa saltando magari la scala gerarchica. Non penso proprio che il primario del Suem debba contattare le organizzazioni sindacali per esporre un disagio che, almeno per la Poliza locale, non esiste.Sbaglia ancor di più Prioli quando parla di competenze dimenticandosi che solo grazie all'amicizia e collaborazione che c'è tra tutto il personale che opera nell'ambito della sicurezza (Polizia, Carabineiri, Polizia Locale, etc) l'attività si svolge intrecciando competenze, professionalità, e doti personali. Il gioco del "tirarsi indietro" non giova a nessuno. Caro Prioli , i pazienti sottoposti a Tso o Aso, sono persone che debbono essere tutelate e aiutate, e se poi, come raramente succede, diventano violenti, la collaborazione tra operatori di polizia e personale Suem ha sempre trovato la soluzione più idonea.Infine, ricordiamo a Prioli che è proprio la forza pubblica e quindi in primis la forza di polizia statale che deve intervenire così come recita la legge regionale di cui sopra: "In caso di pazienti violenti si farà riferimento alla Forza Pubblica... che sono pienamente giustificati ai sensi art. 51cp (adempimento di un dovere), 54 cp (stato di necessità), 93 cp (omissione di soccorso) e art 1 del Tulpl (delle attribuzioni dell'autorità di pubblica sicurezza e dei provvediementi d'urgenza)".Le norme statali sono superiori alle norme regionali. Almeno su questo siamo d'accordo?

Giancarlo Chemello

Segretario provinciale Diccap 

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