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«Recuperare i veri canti
tradizionali del Veneto»

I giornali riportano in maniera molto ampia la famosa questione dei canti natalizi nelle recite scolastiche. Al di là delle (probabili) esagerazioni e delle posizioni pregiudiziali, oltre che degli autogol che molti insegnanti e dirigenti scolastici sembrano masochisticamente infliggersi, io mi domando se effettivamente noi abbiamo un repertorio "tradizionale" da proporre. Lo dico per esperienza diretta. Sono 40 anni che mi occupo di canti tradizionali vicentini e so per certo che di tutto l'immenso repertorio natalizio veneto (quelle che vengono chiamate le Stelle) non viene eseguito più nulla, né dalle scuole, né da iniziative locali (di Comuni, Pro loco, eccetera) con la lodevole eccezione della Nina di Thiene. Ma la Nina di Montecchio e tutte le altre? E tutte le "Chiarastella", e i racconti bellissimi della natività di quello straordinario poema popolare del "Pastor Gelindo", di cui si rintracciano brandelli in moltissime Stelle vicentine? Mi è capitato qualche rara volta di insegnare a bambini o a ragazzi delle scuole elementari o medie, grazie ad alcuni insegnanti illuminati, alcune di queste Stelle e quelli che le cantavano più di gusto, soprattutto nelle parti più dialettali, erano i ragazzi di famiglia straniera. Ma quando mi si parla di canti tradizionali natalizi senza nemmeno conoscerli, mi arrabbio. Quali sarebbero, Jingle Bells o altre canzonette americane da musical tipo White Christmas? La sfruttatissima "Tu scendi dalle stelle", bellissima nella versione originale napoletana di Alfonso Maria De' Liguori, ma dal testo banale in italiano? Canti improponibili per la difficoltà (soprattutto per l'estensione vocale impossibile per i bambini) tipo Adeste Fideles o Stille Nacht (che comunque sono d'autore)? I canti tradizionali sono in realtà quelli tramandati oralmente nelle famiglie e nelle comunità.Nessuno li conosce più? Bene, dal libro di Vere Pajola del 1975 (Canti popolari vicentini) alla audiocassetta (ora trasferita in cd) del Canzoniere Vicentino del 1992 (Cantastella), alle tantissime incisioni monografiche (su cd) sui canti di Natale del Veneto della benemerita Associazione Soraimar, al bellissimo libro "La bonasera signori e done : canti e tradizioni natalizie in provincia di Vicenza" di Modesto Brian e Domenico Zamboni del 1997 credo che materiali ce ne siano a bizzeffe. Basta solo vincere la pigrizia e consultarli.È la crassa ignoranza delle nostre tradizioni e della nostra identità culturale quello che ci fa temere le tradizioni altrui. Chi ha una forte identità non ha paura di perderla. Solo chi ha una identità fragile teme i confronti. E comunque, tra un canto tradizionale africano e Jingle Bells io preferisco il primo. Le tradizioni vere si incontrano sempre. Ma per favore, almeno prima insegnate ai nostri bambini i canti veneti (quelli veri), fra l'altro sono di gran lunga più belli delle americanate che siamo abituati a ingoiare in questo fast food culturale.

Gianmaria Sberze

Vicenza 

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