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«Partito animalista? La priorità sono le persone»

Sabato 8 luglio ho visto in televisione l’onorevole Brambilla che presentava ufficialmente, in prima “uscita”, il suo movimento animalista, precisando che si tratta comunque di un partito, il partito animalista appunto. Al di là del fatto che , personalmente, io sfronderei il numero dei partiti considerato che ne abbiamo in abbondanza (il che non è sinonimo di ampia democrazia quanto piuttosto di incapacità di creare movimenti solidi nei quali i cittadini possano identificarsi con convinzione) ho notato che la Brambilla era attorniata da un gruppo, ovviamente festante, di sostenitori con bandiere e quant’altro, ma già mi ha molto, ma molto infastidita, il vedere (se l’occhio non mi ha ingannata) un cartello con la riproduzione di quella che a me sembrava proprio l’opera “Agnus Dei” di Zubaran e, se così è, perché tirare in ballo anche il nostro Cristo come agnello sacrificale e sacrificato? Inoltre alcune dichiarazioni della stessa Brambilla mi han lasciata attonita: mentre proclamava che gli animali sono nostri fratelli, che bisognava erogare benefici alle famiglie ed agli anziani che hanno animali in modo da poterli curare degnamente, che non ci si rende conto che più di un animale al giorno viene maltrattato il che non deve accadere più, nella mia mente si sovrapponevano immagini di persone, fratelli veri, affamate ed abbandonate, di anziani soli ed ammalati ai quali nessuno presta cura, di bimbi che vivono tra le macerie, di donne che vengono uccise da mariti, amici, ex compagni, di migliaia di profughi annegati nel Mare Nostrum.

L’onorevole concludeva affermando che con il suo nuovo partito “trasversale” il nostro mondo diverrà davvero migliore. Mamma mia... Non è che abbia capovolto i valori? Io per prima non farei mai del male ad un animale (eccezione fatta per zanzare, pappataci ed insetti similari) e conosco benissimo le condizioni pessime ed inaccettabili nelle quali, in molti allevamenti, vengono tenuti polli ecc., destinati al consumo alimentare così come i problemi connessi alla vivisezione; credo inoltre non riuscirei mai a mangiare carne di cane (anche se so che in tempo di guerra, ed in questa nostra terra, veniva fatto), ma la priorità deve essere sempre per la persona umana: non è che se trattiamo meglio gli animali diverremo automaticamente un mondo migliore, ma forse riusciremo noi a diventare migliori se tratteremo con rispetto ed amore le persone, tutte le persone, i nostri veri fratelli, poi sarà quasi... automatico rispettare ed amare anche quelle creature che già rallegrano, in modi diversi, la vita di molti di noi.

Ada Agostini

Schio

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