A volte basterebbe un sorriso con un minimo di disponibilità. Domenica 3 gennaio assieme al mio compagno ed il mio piccolo di un mese e mezzo ci siamo recati in centro per trascorrere una giornata diversa dalle solite. Ebbene vedendo il Teatro Olimpico aperto ci siamo detti di riempirci gli occhi rivedendolo e quindi ci siamo rivolti all'impiegata per l'acquisto biglietti. Si promuovevano più ingressi fino al 10 gennaio ai residenti.E qui è sorto il problema ed il dispiacere di trovarci difronte un'impiegata molto antipatica e poco disponibile!Non potevamo entrare con la tariffa "residenti" in quanto senza il certificato rilasciato dal Comune! Ora sfido chiunque girare con in tasca tale documento.Io riuscivo a dimostrarlo con la mia carta d'identità, mail mio compagno, avendola nuova plastificata ove non risulta l'indirizzo, non riusciva a dimostrarlo e la mia dichiarazione da convivente non era considerata, come non lo era rilasciare il suo codice fiscale!Ci eravamo arresi ma un "angelo" è intervenuto. La nostra esperienza ha avuto un esito favorevole e non ritenevo di scriver il mio disappunto ma dopo qualche giorno di riflessione, considerando che ho visto passare residenti con controllo documento, ma senza registrazione dello stesso, desidero lasciare ai miei concittadini le domande:È chieder poco un sorriso? Un po' di disponibilità ?Non lavorare il 3 gennaio se la vedi una costrizione!Non viene registrato il fattore residente. Non poteva bastare la mia dichiarazione?Conviviamo ed il mio documento riportava la residenza!Si tratta di arte e cultura, si cerca di renderla sempre più accessibile con porte aperte domenicali, visite in notturna e questa è l'accoglienza?Non ci fossimo offesi e intestarditi nel nostro diritto da residenti in città avremmo permesso ad una ragazza in giornata no di rovinarla pure a noi. Eh, no!
Silvia Chiementin