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«Nessuno sa
curare il denaro
meglio di noi stessi»

Circa una quindicina d'anni fa cominciai a provare interesse per la finanza, un interesse che coltivo ancor oggi e che mi porta a dedicarvi una mezz'oretta di tempo al mattino ed altrettanto al pomeriggio.Posso assicurare che non occorre essere laureati alla Bocconi per aver chiari alcuni concetti fondamentali per gestire in modo consapevole i propri risparmi.Punto 1: nessuno sa, e può, curare il nostro denaro meglio di noi: si può ascoltare tutti, ma alla fine dobbiamo decidere con la nostra testa. Punto 2: investire solo in quello che capiamo e conosciamo.Punto 3: grazie a Internet, è facile e costa molto poco investire da soli e senza intermediari. È sufficiente aprire un conto bancario on line, le commissioni sono basse e alla portata di tutti gli investitori.Punto 4: non fidatevi di nessuno che vi proponga cose in contrasto con i punti 1, 2 e 3.Il mondo finanziario è pieno di "consulenti" e di "esperti", i quali guadagnano soldi anche se noi li perdiamo e questo non può andarci bene; ci sono invece rarissime persone che ci possono aiutare nelle nostre scelte finanziarie informandoci correttamente perché strutturalmente indipendenti e non devono venderci nessun tipo di prodotto finanziario.Vorrei ora soffermarmi brevemente sul tema delle banche, molto dibattuto in questi giorni. In tempi recenti abbiamo assistito a massicci interventi da parte di alcuni Paesi europei, col beneplacito della BCE, che hanno visto, ad esempio, la Germania di frau Merkel sborsare qualche centinaio di miliardi di euro per salvare le sue banche, mentre la gran Bretagna ha praticamente nazionalizzato la RBS che era sull'orlo del fallimento; anche la Spagna è intervenuta decisamente.I nostri governanti si sono vantati e si vantano di non aver sborsato un centesimo a favore delle banche italiane, perché sono in buona salute e non avevano bisogno di aiuti.Ora mi chiedo: è veramente così in buona salute un sistema bancario che "vanta" un cumulo di circa 200 miliardi di euro di "sofferenze", quelle che un tempo si chiamavano "perdite su crediti"? Sofferenze che inoltre sono in continuo aumento? Stiamo parlando di persone che hanno contratto con le banche mutui per la casa o attività economiche che hanno chiesto finanziamenti e che non hanno onorato i loro debiti, perdendo così la casa o il capannone e chiudendo l'attività.Infine vorrei chiudere con un breve cenno sul caso delle quattro banche salvate con decreto del Governo: mi è capitato recentemente di seguire una nota trasmissione tv, durante la quale è stato dato risalto al fatto che la Banca d'Italia, circa un paio d'anni fa se ricordo bene, aveva inviato alcuni propri ispettori presso una delle quattro banche di cui sopra, per compiere controlli sulla gestione aziendale già allora molto chiacchierata. Ebbene, questi ispettori hanno effettivamente riscontrato delle gravi anomalie gestionali, puntualmente riferite ai vertici della Banca d'Italia, la quale non ha purtroppo preso alcun provvedimento, tanto che sembra che uno degli ispettori abbia rassegnato le dimissioni.Intanto le autorità politiche ed economico-finanziarie ci ripetono fino allo sfinimento che è tutto sotto controllo e che gli Italiani possono stare tranquilli.Sarà proprio così? Ai posteri l'ardua sentenza.

Paolo Cenzon 

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