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«Fratturata e visita fiscale: che beffa»

Mi chiamo Lucia Schiavon, ho 52 anni, due figli e una mamma anziana da seguire. Il 19 gennaio sono caduta su una lastra di ghiaccio

Mi chiamo Lucia Schiavon, ho 52 anni, due figli e una mamma anziana da seguire. Il 19 gennaio sono caduta su una lastra di ghiaccio. Sono stata ingessata dall'inguine alla caviglia per 20 giorni per distorsione dei legamenti del ginocchio. Dopo due mesi di peripezie e diverse visite ortopediche scoprono che in realtà ho una frattura alla tibia. Risultato: stampelle e carrozzina. Nel frattempo, forse a causa dell'errata diagnosi, è subentrata una algodistrofia, per cui devo sottopormi ad una terapia particolare al centro reumatologico di Veleggio. A giugno decido, contro il parere medico, di tornare a lavorare, nonostante la caviglia mi faccia male e sia gonfia. Ad un controllo tramite risonanza magnetica risulta però che l'algodistrofia risulta peggiorata: sono rimessa a riposo con le stampelle.Venerdì è arrivata la visita fiscale dell'Inps. Ero uscita a fare la spesa sfruttando l'aiuto di una amica disponibile, ma solo a quell'ora: con le stampelle fare la spesa è complesso, devo utilizzare l'aiuto di qualcuno e non posso pretendere di imporre orari particolari. Prima assenza: mi toglieranno un terzo dello stipendio con cui mantengo la famiglia. Mi siano concesse alcune considerazioni: ma voi pensate veramente che una mamma da sola ( con la propria mamma a carico) possa permettersi di stare a casa ad aspettare la visita fiscale? Possa cioè permettersi di dire al mondo che la circonda - lavori domestici, spese, accompagnamento figli e quant'altro - «scusatemi ma sto poco bene io mi fermo dalle 9 alle 13 del mattino e dalle 15 alle 18 perché devono venire a verificare se sono davvero ammalata». Ma quale donna può permettersi di farlo? Quante donne invece sono purtroppo costrette, anche se con la febbre alta, anche se con una gamba rotta, anche se con tutti i mali del mondo a continuare ad assecondare il mondo che le circonda senza potersi permettere di fermarsi? In 27 anni di lavoro ho fatto forse quattro periodi di assenza: una per minaccia d'aborto, una seconda per un intervento ad una mano, quest'ultima per la frattura e una per una influenza. Allora, chiedo di includere nelle giustificazioni per le assenze in caso di controllo anche la categoria delle mamme perché impossibilitate a fermarsi nonostante siano ammalate: in alternativa l'Inps potrebbe offrirci un maggiordomo, in modo da stare sedute in poltrona ad aspettare la visita fiscale.Lucia Schiavon

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