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«L’intervento
della volante
della questura»

Il presente intervento è formulato in nome e per conto del sig. Zeno Guarienti, titolare del ristorante “Zuchi” in merito all’articolo in oggetto intitolato “Furiosa lite al ristorante tra il cuoco e un lavapiatti”, comparso sull’edizione del 28 febbraio u.s. de “Il Giornale di Vicenza”.

Il sig. Guarienti, mio tramite, intende precisare innanzitutto che nel ristorante non è avvenuta alcuna “lite furibonda” ma solo una semplice discussione tra due dipendenti. Non appare inoltre rispondente al vero la circostanza che uno di questi si sia “sentito minacciato” e “si sia rifugiato nel vicino Freccia bar”. La persona in questione si è recata presso detto locale unicamente perché aveva il cellulare scarico e necessitava di utilizzare il telefono del bar. Tra l’altro, si è reso necessario l’aiuto di una persona presente in quel momento nel locale per comunicare con le Forze dell’Ordine, in quanto il dipendente del ristorante non era in grado di esprimersi in lingua italiana con la dovuta chiarezza. Tali circostanze possono essere agevolmente confermate in qualsiasi momento.

Ancora, non si comprende l’enfasi posta dall’articolo sulle nazionalità dei soggetti coinvolti nella vicenda, dai dipendenti del ristorante alla responsabile e ci si augura che tali puntualizzazioni abbiano il solo scopo di conferire una nota, per quanto discutibile, di colore all’articolo, senza alcuna connotazione ulteriore.

Avv. Cristiano Rando

Zeno Guarienti

_______

Risponde il Gdv:

Prendiamo atto delle vostre precisazioni, ma vi obiettiamo che, di solito, per “una semplice discussione” non interviene una volante della questura. Tant’è che la ricostruzione del fatto è avvenuta tramite la polizia, che ha ascoltato le persone coinvolte nella “semplice discussione”. Quanto alla presunta “enfasi sulla nazionalità” che avremmo posto nell’articolo, la nazionalità di ogni protagonista della vicenda, come la residenza, è un mero e dovuto dato di cronaca. Sono i vostri apprezzamenti ad essere del tutto fuori luogo e, francamente, offensivi.

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