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«Il caso D'Alviano
dopo quello del Biron»

La presa di posizione o se vogliamo, la critica della Polizia della Strada su l'intervento stradale in località Biron di Sotto, mi spinge a parlare, meglio a scrivere, su ben altre "trovate" del nostro assessorato alla mobilità. Accennerò qui ad alcune situazioni che conosco in quanto frequento quei luoghi, ma, sono certo, ben altre situazioni si presentano in giro per la città.Ad esempio, qualche tempo fa a TG3 una intervista all'allora sindaco di Padova, si parlava di certi passaggi pedonali con rialzi (dissuasori?) che in prossimità degli ospedali rendevano precaria (od addirittura nociva) la stabilità delle barelle entro le ambulanze, che su quei dossi, rimbalzano (i dossi si possono fare diversamente, ma bisogna pensare e qui cade l'asino). Ora i preposti alle cose vicentine, ignorando altrui esperienze hanno dotato di quei dossi proprio la strada più trafficata in direzione ospedale San Bortolo, ovvero in viale D'Alviano. Visto che ci troviamo in quei dovi, cosa ne pensate di quella trovata che dovrebbe, secondo menti contorte, facilitare il traffico ciclistico? Quella trovata è una trappola per le due ruote, un ingorgo per le quattro ruote, una "negatività" per il traffico e per le polveri sottili. Parlando di movimento ciclistico, credo che l'assurdità abbia dettato ogni scelta, fatevi un giretto assicurandovi di portare a casa la pelle. Assurdità! Nei parametri europei circa la vivibilità nelle città, ce n'è uno (che i nostri governanti li abbiano letti?) che riguarda la scorrevolezza del traffico. Mi sono permesso di dubitare circa la lettura di quelle norme europee, considerando, ad esempio, la zona di Porta Santa Lucia. Qui ben tre strade convogliano il pesante traffico su una stradina di dimensione poco più di quella di una pista ciclabile e sfociante su un istituto scolastico ove le signore sono "obbligate" ad arrivarci col SUV (e come se non col SUV ?).Mi fermo qui perché lo spazio è sempre poco.Mi fermo anche perché da ciò si dovrebbe trarre delle conclusioni. Noi vicentini stiamo distruggendo Vicenza. La stiamo distruggendo economicamente e culturalmente. Qualcuno (o molti) dirà «la colpa è degli amministratori se la vivibilità è ormai a zero (non guardate le statistiche chè ben sappiamo quanto siano mendaci)». Vedete cari concittadini: gli errori degli assessorati, non solo provocano danni, ma sono pagate coi nostri soldi - come dire "beco e bastonà" -. Se voi, signori, venite trattati male da un fornitore, cambiate ed andate da un altro. Eccoci, abbiamo una giunta che è stata da noi eletta (non comiciamo a dire "no, da mi no", perché è battuta stupida), dicevo che quella giunta da noi eletta provoca danni. Ma una volta c'erano le rivoluzioni per i cambiamenti, oggi c'è il Web. Vicentini, se vogliamo vedere ancora qualche negozio aperto in centro città, diamoci da fare. Il piangere e sopratutto il piangere -dopo, è solo per i perdenti.

Umberto Riva 

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