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«Ha ragione
l'Ordine dei medici»

«A difendere la sanità sono rimasti solo i medici». Questo è il titolo della rubrica Stetoscopio apparsa sul Giornale di Vicenza il 29.12.2015. Sono per ringraziare l'Ordine dei Medici di Vicenza che, mai come in questo caso, ha preso posizione dei confronti di questo governo che continua, in modo superficiale e provocatorio a tagliare fondi alla sanità pubblica. Secondo quanto evidenziato, sembra di capire che questi tagli deriverebbero in buona parte dal fatto che determinati esami clinici e/o prestazioni specialistiche di varia natura andrebbero drasticamente ridotti/e; da qui l'esigenza di andare "ad educare ed a intruppare i medici su binari definiti dall'alto". In mezzo a questa diatriba, che sembra nascondere tra le pieghe interessi diversi, ci stanno i malati e tutti quei cittadini che da sempre si affidano alla sanità pubblica per tutelare la propria salute, diritto sacrosanto sancito peraltro dalla costituzione italiana. Per i nostri governanti questo non è più tale, in quanto non ci sono più i mezzi economici atti a sostenerlo; forse, se i tagli di cui sopra si abbattessero su altri settori della vita pubblica italiana, laddove gli sprechi sono da tempo evidenziati ed evidenziabili, la situazione nell'ambito del servizio sanitario nazionale potrebbe migliorare di netto.È assurdo ritenere che la maggioranza dei cittadini italiani possa avere la possibilità di accedere alle strutture sanitarie private con i redditi che si ritrova formati il più delle volte da pensioni da fame. I nostri attuali governanti (quelli del passato hanno di già fatto la loro parte) spingono in tal senso in quanto soluzioni di questo tipo andrebbero a sgravare i bilanci di quelle Ulss considerate sprecone; questi signori che ritengono di rappresentare (indebitamente) un intero popolo, non pensano però che a pagare lo scotto di un disegno, considerato a dire poco incivile, sarebbero tutti quei malati che, assieme ad un numero sempre più crescente di anziani, abbisognano di cure e farmaci costosi.Nel concludere, vorrei poter affermare (data l'esperienza diretta acquisita) che all'interno delle strutture sanitarie pubbliche, malgrado certi episodi alquanto negativi ed i tagli di cui sopra, esistono delle persone da encomiare, sia sotto l'aspetto professionale che umano.

Mario Crestale 

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