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«Fisco, è sbagliato
perdonare
i grandi evasori»

In un programma televisivo, andato in onda su Canale 5 veniva posto in evidenza il problema relativo al rientro dei capitali (imboscati) all'estero dai grandi evasori fiscali, grazie a delle speciali condizioni poste loro dall'attuale Governo.Trattasi di circa 53 miliardi di euro sfuggiti alla rete dei controlli statali; una cifra assai considerevole se si pensa che per qualche migliaio di euro tanti nostri concittadini, venutisi a trovare in difficoltà dagli eventi, sono stati messi con le spalle al muro o peggio ancora indotti al suicidio.Nel constatare la precaria situazione in cui versa il nostro Paese, malgrado le affermazioni contrarie dei soliti benpensanti, a sentire certe notizie viene il voltastomaco; la "ciliegina" sulla torta comunque è la notizia bomba che riguarda quei modesti pensionati che hanno scelto di vivere in un altro Paese per questioni puramente economiche (riescono a sopravvivere mentre qui farebbero la fame). A questi ed a quanti hanno intenzione di fare altrettanto, il Governo ha ventilato l'ipotesi di tagliare una parte delle loro spettanze.Se quanto sopra fosse vero, possiamo affermare veramente che la Costituzione italiana, sulla quale si sta mettendo mano, sta subendo degli evidenti peggioramenti tali da richiamare alla mente certi autoritarismi tipici di epoche assai remote.Il cittadino italiano che ha sempre rispettato le leggi in vigore, che ha lavorato onestamente pagando regolarmente le tasse, che ha acquisito il diritto di andare in quiescenza nei tempi e modi stabiliti dalle sopracitate, che vive unicamente del reddito derivato dalla sua pensione, non può scegliere di andare a vivere in un altro Paese perché in questo caso incorrerebbe in determinate sanzioni imposte da un Governo che sta perdendo per strada ciò che rimane della fiducia cui poteva disporre.Siamo ridotti veramente male se lo Stato intende fare cassa in questo modo invece che andare a scovare e colpire severamente quei signori evasori che, nel gabbare il fisco di brutto, vengono alla fine perdonati come nella parabola del figliol prodigo.

Mario Crestale

Vicenza 

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