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«Ecco perché educare
alla diversità di genere»

L'Ufficio nazionale anti discriminazione razziale per contrastare bullismo e omofobia nelle scuole ha deliberato di realizzare testi per "Educare alla diversità a scuola". L'obiettivo è di approfondire "temi riguardanti la violenza di genere, la violenza nei confronti dei minori, la pedopornografia, anche on line, il bullismo anche quello a sfondo omofobico e transfobico". L'approccio teorico e la trattazione didattica hanno una prospettiva scientifica e non ideologica.Le buone intenzioni sono state travisate e distorte. La teoria gender o del genere, in ambito scientifico, ha di fatto a che fare con lo studio di come nel tempo, nella storia e nella cultura siano state costruite le identità femminili e maschili. Mostrano come le norme che reggono l'ordine sessuale siano state storicamente create e siano ben lontane dal negare le differenze corporee o sostenere che ciascuno possa scegliere o inventare la propria identità e il proprio orientamento sessuale. I progetti realizzati anche in Francia parlano di "educazione alle differenze" e non di gender. Gli obiettivi sono la promozione e lo sviluppo della libera espressione della personalità e delle differenze, la parità tra uomo e donna, la pluralità dei modelli familiari e dei ruoli sessuali, il contrasto al sessismo nella lingua e nella cultura, la lotta all'omofobia, al bullismo e ad ogni forma di violenza sulla donna.Ricordo che il libro che ha introdotto nel dibattito degli anni Novanta la definizione di "teoria del genere" è Gender Trouble (Questione di genere) di Judith Butler. In una intervista lei dichiarò: "Il sesso biologico esiste, eccome. Non è una funzione né una menzogna né una illusione." E ancora: "La teoria del genere descrive le norme eterosessuali che pendono sulle nostre teste. Norme che ci vengono trasmesse quotidianamente dai media, dai film, così come dai nostri genitori e noi le perpetuiamo nelle nostre fantasie e nelle nostre scelte di vita. Sono norme che prescrivono ciò che dobbiamo fare per essere un uomo o una donna. E noi dobbiamo incessantemente negoziare con esse. Alcuni tra noi sono appassionatamente attaccati a queste norme e le incarnano con ardore; altri, invece, le rifiutano. Alcuni le detestano ma si adeguano. Altri ancora traggono giovamento dall'ambiguità. Mi interessa dunque sondare gli scarti tra queste norme e i diversi modi di rispondervi».I fattori della sessualità sono l'identità sessuale, ossia la qualificazione di un individuo in maschio o femmina a partire dalle caratteristiche sessuali biologiche; l'identità di genere, che riguarda la sensazione intima e profonda di essere uomo o donna. Essa prevede la presenza delle strutture mentali di "mascolinità" e "femminilità" da attribuire a sé e agli altri. Esse vengono acquisite in età precoce ( all'incirca fino a 3 anni) e sono il risultato dell'interrelazione tra le attitudini dei genitori, l'educazione ricevuta e l'ambiente socioculturale; poi c'è l'identità di ruolo che consiste nell'insieme dei comportamenti nelle relazioni.L'orientamento sessuale è l'attrazione erotica ed affettiva di un individuo verso un altro e quindi definisce l'oggetto dei propri impulsi, eterosessuali, omosessuali o bisessuali.Il comportamento sessuale descrive pratiche e atti sessuali quali risultato ultimo degli atteggiamenti verso la sessualità e il proprio partner.La vera ed urgente apertura culturale e sociale riguarda l'accettazione di tutte quelle condizioni fisiologiche o psicologiche riguardanti l'identità di genere che differiscono dalla cosiddetta normalità, ma che non sono patologia. L'esempio per eccellenza è l'omosessualità, faticosa per il diretto interessato fin dagli anni adolescenziali. Spesso drammatica per i genitori che si attribuiscono sensi di colpa. Meritano accettazione e volontà di comprensione i casi di transessualismo o disturbo dell'identità di genere, dove vi è il forte desiderio di modificare il proprio corpo al fine di renderlo aderente al sesso vissuto interiormente.L'educazione alla sessualità va attivata fin dalla nascita: si apprende a prescindere dalle parole, dai modi manifestati dai genitori di interpretare i ruoli, di esprimere i sentimenti e di concepire una relazione affettiva. Il genitore competente sa accompagnare il bambino nelle fasi evolutive, descritte da Freud, quali la fase orale, anale, genitale. Di singolare importanza la fase edipica, in cui la bambina introietta le caratteristiche della madre per catturare l'amore del padre. Così al contrario per il maschio.Nel tempo della pubertà, il ragazzo va aiutato a comprendere quanto succede nel proprio corpo, assegnando valore affettivo ed etico alle proprie pulsioni sessuali. L'adolescenza è il tempo delle esperienze, dei giochi sessuali, degli innamoramenti, delle gioie e delle delusioni. La sicurezza della propria identità sessuale è un fattore fondamentale per conseguire una stabile identità dell'Io. Le incertezze possono altresì contribuire allo sviluppo di nevrosi, fragilità del carattere e perversioni.

Lino Cavedon

Psicoterapeuta 

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