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«Caccia e pesca:
perché due pesi?»

Scrivo per chiedere una delucidazione. Io, da sempre mi sono professato un'amante della carne, della cacciagione, del pesce e non disdegno prodotti vegani, un po' meno il vegetariano non essendo appassionato della verdura. Capite che sono amante di tutta la buona cucina.

Però, ieri sera essendo a tavola con amici che si parlava di caccia e pesca mi è sorto un dilemma. Mi domandavo come mai da sempre la caccia e relativi cacciatori sono ostacolati, denigrati, vessati come rovina-fauna da molti animalisti, ambientalisti, associazioni varie e chi più ne ha più ne metta, mentre nessuno parla mai ( se non a livello mondiale come ultimamente nel Golfo di Guinea) di pesca e di pescatori? Come mai per mangiare uno spiedo d'uccelli ci si deve sentire come dei "carbonari" mentre se vai a gustarti del pesce oppure una buona aragosta magari che la senti "gridare " mentre la immergono viva nell'acqua bollente sei un "vip". Nessuno fa caso a come viene pescato, a quello che dopo averlo agganciato con l'amo magari perché non ti comoda il tipo di pesce o la grandezza lo si ributta in acqua magari con la branchia rovinata. Prova tu a mangiare quando hai la mascella rovinata. Perché animalisti e/o contrari alla caccia non si battono anche per la fauna dell'acqua? Forse perché i pesci di fiume o di mare sono meno importanti? o forse sentono meno male quando li peschi e li lasci fuor d'acqua a morire? Non avendo voce non possono certo farsi sentire. A questo punto vorrei dire, da non pescatore e non cacciatore: Perché non lasciamo che ognuno possa gustare in tranquillità ciò che desidera sia vegano, vegetariano, pesce, carne o cacciagione? Forse se non ci fossero questi accanimenti contro questo o quello, si vivrebbe meglio e magari verrebbero rispettate maggiormente le normative sia di caccia sia di pesca.

Lino Carlotto 

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