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«Bravo Draghi
a stampare euro
I politici? Meno bravi»

Mentre tutti sono andati alla ricerca dei presunti responsabili della crisi delle banche, io vorrei riconoscere i meriti di chi a mio avviso l'ha risolta. Buona parte delle imprese italiane nel periodo di crisi sono riuscite a guadagnare nuovi mercati, grazie all'intraprendenza degli imprenditori stessi, che con il miglioramento della qualità del loro prodotto hanno mantenuto (ed in qualche caso accresciuto) il loro giro d'affari, riuscendo contemporaneamente a contenere i costi e a mantenere una buona redditività.E' chiaro quindi che a tenerci a galla nel periodo peggiore sono stati gli imprenditori, i quali, come privati cittadini, hanno messo mano ai risparmi personali sottoscrivendo buona parte di consistenti aumenti di capitale effettuati dalle banche.Bisogna prendere in considerazione anche le scelte sbagliate effettuate dalla Ue; se andiamo ad analizzare i risultati ottenuti dagli Stati Uniti in termini di Pil e di disoccupazione capiamo che l'Europa ha sbagliato strategie. Nel 2008, all'inizio della crisi, entrambe avevano un tasso di disoccupazione pari all'8%. Ora gli Stati Uniti sono al 5%, che viene considerata piena occupazione, mentre l'Europa è al 12 con un incremento forte della disoccupazione giovanile (in Italia "aiutato" dalla legge Fornero che ha posticipato l'età del pensionamento).Questi risultati sono il frutto delle diverse politiche in campo economico applicate dalla Federal Reserve rispetto alla Bce. La Fed ha un mandato più ampio mentre quello della Bce è molto più rigido. Il Pil americano dal 2008 è cresciuto di oltre il 10% mentre quello europeo è calato del 7-8%: chi ha adottato quindi la politica giusta? A mio avviso questo è il nocciolo del problema ed è un ostacolo difficile da risolvere ma è molto importante che venga affrontato con forza dall'Italia con l'aiuto di altri paesi europei che sono nella stessa situazione. Occorre unire tutte le forze possibili e modificare lo statuto della Bce rendendolo molto più simile a quello della Federal Reserve. In questo tutti i partiti dovrebbero trovare un'unità d'intenti per raggiungere lo scopo. Solo allora potremmo disporre di più risorse per uscire anche noi europei dalla crisi.Un merito va dato a Mario Draghi, che nonostante le strette regole europee, soprattutto di Schäuble e Weidmann, è riuscito ad applicare una politica espansiva stampando sessanta miliardi di euro al mese tramite il quantitave easing. Io penso che al culmine della crisi gli amministratori delle banche non erano in grado di conoscere l'esatta entità dei crediti dubbi, i quali con ulteriori peggioramenti della congiuntura sarebbero potuti diventare sofferenze; fortunatamente gli interventi della Fed e della Bce hanno prodotto risultati positivi dunque il tracollo non è avvenuto. Siamo passati così dalla recessione a una leggera espansione, con la previsione che il PIL continuerà lievemente a crescere nel 2016.Mi infastidisce alquanto il teatrino che fanno alcuni politici: vanno in tv in cerca del colpevole tra gli amministratori delle quattro banche commissariate. Sicuramente, dato che il numero delle commissariate è così esiguo, degli errori qualcuno di loro li ha fatti e ha delle responsabilità. Le colpe più importanti, però, sono proprio dei politici stessi, i quali, oltre a non essersi mossi per nulla in aiuto alle banche, nello stesso periodo sono riusciti ad utilizzare ingenti risorse dei fondi pubblici destinati alle regioni per scopi personalissimi, dando luogo a scandali incredibili all'interno delle stesse. Ho proprio la sensazione che cerchino la pagliuzza nell'occhio altrui quando hanno la trave nel proprio.

Silvano Bergamo 
 

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