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«Banche popolari,
il decreto andava fatto prima»

Ho letto il suo editoriale di domenica: "L'illusione non è veneta". E' giusto che l'aiuto dato al Monte Paschi deve essere dato anche alle altre popolari venete. Non sono d'accordo che la colpa della situazione patrimoniale delle banche popolari abbia avuto un tale pegggioramento dopo il deceto di trasformazione in spa. Sarebbe stato auspicabile che quel decreto fosse arrivato prima a mettere in luce e a portare a conoscenza dei soci la reale situazione finanziaria. Non si sa come mai, ed è questo che fa dire che il comportamento è stato scorretto, perché solo alcuni soci di qualche filiale in quelle banche sono stati avvisati due anni fa da qualche dipendente che le cose si mettevano al peggio e questi così hanno potuto vendere, portando a casa tutti i soldi dellle loro azioni, mentre altri clienti non sono stati avvisati.Mi domando se è colpa di quel decreto che i dipendenti che hanno lasciato il lavoro perché andati in pensione o "in scivolo", hanno avuto la liquidazione del tfr con metà soldi e metà azioni della stessa banca.Il suo editoriale, mi scusi, caro direttore, lo cambierei in "L'illusione non è veneta, ma la delusione sì"

Mariano Maino

 

Caro Maino,non ho scritto che il decreto non andava fatto. Mi ripeto: "L'esigenza di adeguare la governance, i criteri di gestione e soprattutto i valori azionari delle Popolari a quelli delle altre grandi banche italiane ed europee era condivisibile: ma i tempi e i modi erano chiaramente finalizzati a demolire le banche, non certo ad aiutarle". Tempi e modi, non contenuti. L'imposizione di 18 mesi per trasformarsi in Spa e inevitabilmente quotarsi in Borsa, insieme alla contemporanea sospensione del Fondo riacquisto azioni proprie, hanno fatto precipitare di colpo le Popolari allo stesso livello in cui si trovano da sette anni tutte le altre banche minate dalla crisi finanziaria, e senza possibilità di intervento. La riforma era doverosa (e l'errore delle Popolari è stato quello di non essersi riformate da sole); la mazzata, no. 

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