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Banca Popolare:
«Il pensiero a soci e clienti»

Si è formalizzato il passaggio delle consegne tra Gianni Zonin e Stefano Dolcetta, alla presidenza della Banca Popolare di Vicenza. La scelta di Dolcetta risulta essere una scelta oculata  e si presume che porterà dei vantaggi alla banca ma non mi pare che sia stata preceduta, anche se i giornali ne hanno parlato  e lui stesso ha rilasciato una  intervista importante proprio al  Giornale di Vicenza, da una completa informazione  ai soci, e siamo in tantissimi, circa un paio di questioni non indifferenti. La prima è quella di sapere da dove nasce la sua  candidatura. Chi l'ha proposta e perché. Non sono pochi coloro che pensano che sia nata  dallo stesso consiglio di amministrazione che lo ha, secondo il regolamento interno, prima cooptato e poi eletto presidente. In molti si chiedono se  l'operazione è stata guidata o almeno suggerita dall'ex presidente Zonin. Se questo fosse  il metodo seguito non aiuterebbe certamente il lavoro  futuro del neopresidente Dolcetta. Poi  sarebbe  utile conoscere quale programma ha il nuovo presidente per  aiutare i vecchi soci, per quanto possibile, a riprendere il cammino assieme alla banca, tenendo conto che moltissimi soci sono anche clienti, e quindi salvaguardare i loro passati investimenti in banca e le loro azioni diventa  indispensabile. Senza i vecchi soci-clienti la banca non andrebbe molto lontano o forse andrebbe troppo lontano e Vicenza e la sua provincia perderebbero l'ultima delle banche radicate sul territorio. Mi rammarico anche che il passaggio di consegne sia avvenuto senza che  nessuno dei due protagonisti abbia sentito il dovere di  rivolgere  un inequivocabile pensiero, nel loro  messaggio, ai soci. Il nuovo presidente, come già detto, per  garantire il suo impegno nei loro confronti, e il  presidente dimissionario per  esprimere  almeno qualche parola  di dispiacere per  la situazione di  disastro  in cui  ha  cacciato  tutti i  vecchi soci. Penso che prima che cresca ancora più di ora la delusione e con essa la disaffezione verso la nostra banca sarebbe bene che  qualcuno  se ne rendesse conto e cercasse di rimediare ai malanni  causati o da imperizia o da negligenza.

Nereo Galvanin

Vicenza 

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