<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Ambiente, emissioni
i punti negativi del decalogo»

È uscito il decalogo del ministero dell'Ambiente sulle azioni importanti da mettere in atto (tutti) per cercare di rendere più vivibili le nostre città. Due i punti negativi e uno quello positivo. Il punto positivo è che si pone anche l'attenzione, finalmente, sulla necessaria incentivazione del Verde Pubblico. Forse sbaglia chi, come il professor Sergio Carrà, accademico dei Lincei e insegnante di chimica e fisica al Politecnico di Milano (intervistato dal Corriere della Sera), riconosce alla vegetazione solamente un ruolo positivo riguardo le emissioni di CO2 (cambiamenti climatici) e alla sua bellezza. Forse non conosce gli innumerevoli studi europei (ma anche italiani) sulle funzioni di trattenimento delle polveri sottili da parte degli apparati fogliari ma anche dei rami stessi degli alberi (oltre agli altri innumerevoli benefici tra cui l'infiltrazione delle acque meteoriche nelle falde profonde - altro problema d'attualità). Certo è che piantando più alberi in città gli effetti potremmo averli tra 30 e 50 anni (quando questi raggiungeranno la maturità). Ma dobbiamo pensare anche a chi verrà dopo di noi. Forse è per questo che nel resto d'Europa azioni decise per il potenziamento e il miglioramento del Verde Pubblico sono in atto da almeno 50 anni. Certo è che piantare gli alberi (ma non basta solo piantarli ma curarli) è una delle tante cose da porre in atto e non è un'azione risolutiva in toto, soprattutto nel breve periodo. Durante la pausa delle feste natalizie l'andamento delle polveri sottili in Veneto ha evidenziato come, durante la fermata di impianti di produzione e la riduzione del traffico veicolare (25, 26 e 27 dicembre in particolare), le polveri sono scese sotto il limite dei 50 microgrammi. Ciò ha evidenziato, forse, da profani, come l'incidenza della produzione delle polveri è equamente ripartito tra impianti produttivi, trasporto pubblico e riscaldamento domestico. Noi abitanti della Pianura Padana, però, abbiamo un quarto elemento determinante: il ristagno dell'aria (forse uno dei rari casi al mondo).E veniamo ai due punti negativi.Il primo: si continua a demonizzare il riscaldamento utilizzando la biomassa non distinguendo tra camini, stufe a bassa efficienza e stufe ad alta efficienza. Il riscaldamento con il legno (se effettuato con sistemi moderni ed efficienti) è, forse, il riscaldamento più naturale che ci sia con un bilancio di CO2 pari a zero, un calore benefico per le nostre case (non a caso il foco-lare domestico è un simbolo) e un innegabile risparmio economico. L'altro punto negativo è che non si fa alcun accenno alla incentivazione economica sull'uso della bicicletta come avviene in altri paesi europei ma anche in Italia (http://fiab-onlus.it/bici/bici-in-citta/bici-in-citta-news/item/1309-massarosa-premia-bici.html). Andare in bicicletta è una delle azioni più importanti da porre in atto e che offre molteplici possibilità (come quella di usare una cargo bike a pedalata assistita che permette di muoversi in scioltezza fino a 25 Km/h con la possibilità di caricare bagagli e pacchi e quindi potendo sostituire al 90% l'uso dell'automobile). Il resto d'Europa insegna. Se il resto d'Europa primeggia per mobilità sostenibile (uso della bicicletta e mezzi pubblici) e dotazione di Verde Pubblico, l'Italia detiene il non invidiabile primato sulla mortalità da inquinamento con ben 84.000 morti l'anno.

Alessandro Bedin 

Suggerimenti