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«Acque Vicentine,
utili reinvestiti
in depurazione e rete»

Nella lettera pubblicata ieri, il signor Attilio Dal Maso pone alcune domande sul servizio svolto da Acque Vicentine. La prima questione riguarda la tariffa e parte dalla premessa che la nostra provincia è ricchissima d'acqua. Per fortuna! La risorsa acqua è però solo una piccola parte del servizio che garantiamo agli utenti. Questo infatti si compone sì del sistema di acquedotto, ma anche delle reti di fognatura e degli impianti di depurazione. Quello che la tariffa va a coprire sono quindi, da un lato, i costi sostenuti dall'azienda per la gestione dell'intero processo e, dall'altro, quelli per gli investimenti necessari a realizzare le opere e i lavori che servono a garantire un servizio efficiente e di qualità (per gli utenti e per l'ambiente). A determinare la tariffa è soprattutto il livello degli investimenti (per Acque Vicentine intorno ai 15 milioni di euro l'anno). Ed è per questo che l'Italia - che ha sempre fatto pochi investimenti - ha oggi tariffe più basse del resto dei Paesi dell'Europa più avanzata, ma paga anche un ritardo dal punto di vista infrastrutturale.Arriviamo così al secondo punto: gli investimenti. Il signor Dal Maso dice che bisogna sfruttare i fondi europei. È corretto ed è infatti quello che facciamo: Acque Vicentine è stata tra i promotori di Viveracqua, consorzio veneto che sta lavorando molto su questo, con risultati importanti e concreti. Ed è proprio grazie a Viveracqua che siamo riusciti ad ottenere finanziamenti direttamente dalla Banca Europea degli Investimenti, a costi assolutamente vantaggiosi. Sui finanziamenti europei non solo quindi ci siamo, ma siamo anche tra chi più spinge in questa direzione.Da ultimo, la questione del bilancio. Chiuderlo in utile significa che Acque Vicentine - società pubblica dei vicentini - è sana, forte ed efficiente. Una cosa deve essere chiara: tutte le risorse vengono reinvestite nel miglioramento del servizio e sono proprio gli utili di bilancio una tra le principali forme di autofinanziamento per la realizzazione degli investimenti. Il che significa che vanno spesi per realizzare ad esempio nuovi impianti di depurazione, posare nuove reti e sistemare quelle vecchie, portare i servizi di depurazione e fognatura dove ancora non ci sono e dove ancora oggi si scarica direttamente nei torrenti. Si tratta quindi di una precisa scelta strategica fatta dai soci di Acque Vicentine, ovvero i Comuni del territorio. I quali, con lungimiranza e senso di responsabilità, hanno finora sempre scelto di non avere dividendi versati nelle casse comunali ma di mantenere l'utile di bilancio integralmente in azienda, consapevoli dell'ingente mole di investimenti che si stanno facendo e si dovranno fare in futuro.

Angelo Guzzo

Presidente di Acque Vicentine 

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