A seguito del servizio apparso l'8 gennaio, relativo alle tariffe dell'acqua e servizi collegati nelle varie città del Veneto, e che vedono la nostra città al 2° posto (la meno cara è Verona, che ricade sotto "Acque Veronesi"), voglio ribadire quanto segue: 1) Il nostro territorio è ricchissimo d'acqua (come pure quello di Verona), mentre non è così per Padova e Rovigo.2) Per gli adeguamenti alle reti idriche - di fognatura e per i trattamenti di depurazione, esistono fondi europei, ai quali attingono numerosi aziende erogatrici in altre Regioni, senza caricarli integralmente sulle spalle degli utenti. 3) L'utile netto di Acque Vicentine spa è stato, nel 2014 di 5.594.000 euro a fronte di un fatturato di 35.492.747 euro (pari al 15,8%) mentre la ex capofila Aim Energy (che vende gas ed energia elettrica) ha ottenuto un utile di 2.547.000 euro a fronte di un fatturato di 170.266.000 euro (pari all'1,5%, e cioè un decimo di Acque Vicentine).Un'azienda ex municipalizzata per un semplice criterio di opportunità sociale, non deve realizzare utili elevati, ma chiudere con bilanci pressoché in pareggio, come avveniva in passato.L'acqua è un alimento vitale ed essenziale, e le infrastrutture atte ad assicurare il servizio globale (approvvigionamento-fognatura e depurazione), malgrado sia stato creato dai nostri politici ed amministratori un meccanismo "blindato" di tariffazione (Delibere del Consiglio di bacino Bacchiglione, con sede a Padova - "placet" dell'Autorità per l'energia, che si trova a Roma) non devono consentire utili simili alle società private che hanno in gestione le risorse idriche in altre Regioni italiane.Vi è poi da chiedersi quale sia la destinazione dell'utile di 5.594.000 euro (nel 2013 era di 2.244.000 euro), dato che dovrebbe essere riversato nelle casse del Comune, almeno per la quota del 58% della quale il sindaco pro-tempore di Vicenza è titolare.In definitiva, ritengo che le tariffe dovrebbero essere ribassate, nel futuro, pur a fronte degli interventi infrastrutturali, poiché con l'elemento più naturale del paese non si deve "far cassa", ma solo un servizio alla collettività.
Attilio Dal Maso
Arcugnano