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«A Vicenza la qualità
dell'aria fa star male»

Sono uscita, come di consueto, con la mia bici, sotto un cielo che, come ormai da giorni e giorni, ci avvolge con una cappa grigia, un cuscino freddo che copre anche la nostra città e dal pomeriggio riduce la visibilità a poche decine di metri. La sera poi la nebbia assume un colore grigio-giallo. Il sole fa una timida comparsa, quando riesce, e poi sparisce.Ma più che queste sensazioni visive è la qualità dell'aria che fa star male. In tutti i sensi. Si provi ad attraversare qualunque incrocio: per me viale D'Alviano, via Fratelli Bandiera, viale Rodolfi e viale dal Verme: un gusto acido scende nella gola, un odore pesante che sa di benzina, di olio bruciato, di polvere ti fa tirare su la sciarpa, e ripromettere di non uscire più o di munirsi di mascherina, non quella consueta e leggera, ma quella che usano gli operai che adoperano vernici e solventi.Discorso comune a tutta la pianura padana, si dirà. Certo, ma mentre in altre città, ben più popolose della nostra piccola Vicenza, si passa a dolorose misure per tentare di diminuire l'inquinamento, da più di un mese perennemente sopra un livello accettabile, solo oggi leggo che da domani, si incentiverà l'uso del mezzo pubblico offrendo un biglietto valido per l'intera giornata al costo di euro 2,50. Buona idea, ma sono convinta che i nostri concittadini non usufruiranno dell'offerta se non costretti da un blocco totale alla circolazione o quantomeno da una circolazione a targhe alterne almeno in questi giorni semi-festivi.Si dirà che danneggia chi lavora, ma io credo che chi si deve recare al lavoro, in questi giorni, se non può usare la bicicletta o il mezzo pubblico, può organizzarsi per andare assieme ad altri colleghi utilizzando un'auto anzichè quattro. Anche questo servirebbe. Ma per attuare tali idee che mi sembrano al momento attuale, chimere, un segnale forte deve venire dal governo della città. Si è assistito invece, nei giorni scorsi, ad un penoso rimpallo di responsabilità: dal Comune alla Regione e da questa allo Stato. E alla fine ci si rivolge al buon Dio, sperando che mandi la sospirata pioggia per risolvere tutti i problemi.Ed intanto guardo fuori, la cappa grigia resta immobile e la qualità dell'aria, complice una giornata fredda, che non induce ad uscire di casa, da domani continuerà a peggiorare.Chi può e chi deve soprattutto, ci pensi. Se non per sè, per la salute di figli e nipoti.

Marisa Morbin 

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