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We are lane

Il dna Lane: attaccare fino alla fine. Rischi e gioie

Riavvolgere il nastro di questa partita per capire cos'è il Vicenza di Baldini. Minuto 93, Confente afferra la palla in uscita e che fa? La rilancia subito verso Zonta per ripartire in attacco. Allora in quel momento tornano i fantasmi di Meda, quelli cheti hanno fatto perdere palla in uscita e subire il gol. E invece accade che da quel rilancio con le mani di Confente scaturisce una punizione per il Lane e poi il gol capolavoro di un Dalmonte, che poi uno si domanda che ci fa in serie C.

Ecco, quell'azione iniziata dal portiere ci dice tante cose in un minuto di gioco. Questo Vicenza le partite le vuole vincere, con buona pace di chi a Seregno ad un certo punto avrebbe voluto un pareggino visto che il gol non arrivava e che il Sangiuliano ha pure avuto l'occasione della beffa bis (dopo quella contro il Renate). Poi siccome il dio del Calcio esiste, la vittoria di ieri è la compensazione di quello che era successo una settimana fa, dopo una partita pressochè simile. Il Vicenza a dominare che non riesce a fare gol e un Sangiuliano che supera la metà campo nel finale e sfiora la vittoria (palo su azione di fuorigioco). E allora forse l'identità di questa squadra sta emergendo a piccoli passi, quella cioè di un gruppo di ragazzi che giocano sempre per i tre punti così come gli ha inculcato il mister. Stavolta è andata bene, anche perchè la classifica adesso sorride a Vicenza e livella il valore delle squadre del campionato. Adesso la parola magica è "continuità", ma da oggi la testa dei giocatori è più libera.

Eugenio Marzotto

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